BenQ PD2500Q

L’esemplare del monitor BenQ PD2500Q da noi provato, un’unità destinata ai test, non conteneva la dotazione completa, ma il contenuto della confezione, come riportato nella documentazione, include tutto il necessario, e anche qualcosa in più.

Il supporto da scrivania per il monitor arriva smontato in due pezzi, il supporto stesso e la base: fissarli tra loro e al monitor è un’operazione semplice e veloce.

È apprezzabile la presenza di una serie di cavi, per poter essere subito al lavoro e produttivi con il display in funzione, dopo averlo estratto dalla confezione. Oltre al consueto cavo d’alimentazione, troviamo infatti un cavo video HDMI e uno da Mini DisplayPort a DisplayPort, da noi utilizzato per collegare il monitor al Mac.

BenQ PD2500QC’è anche un cavo USB a nostra disposizione, per poter sfruttare l’hub USB integrato nel monitor per le periferiche. Il foro che si apre nel supporto funge da organizzatore per i cavi e aiuta a mantenere più ordinata la scrivania. Una volta collegato il computer al BenQ PD2500Q, infatti, il monitor può poi diventare l’hub per gli accessori e le periferiche. Non solo USB: il monitor dispone infatti anche di una presa mini-jack per le cuffie. Sono integrate nel case anche due speaker che fanno quel che possono, ma non più di tanto. L’audio non arriva al livello, ad esempio, di un iMac: meglio ricorrere a un sistema di altoparlanti da scrivania.

1. Connettività ed ergonomia

BenQ PD2500Q

Le opzioni di connettività sono diverse, all’insegna di una buona flessibilità. Per il segnale video troviamo gli ingressi HDMI, DisplayPort e Mini DisplayPort. C’è poi una uscita DisplayPort per collegare più monitor in daisy-chain tramite MST (Multi-Stream Transport, trasporto multi-stream). Poi c’è il jack per le cuffie. Infine le cinque porte USB 3.1 Gen 1, una per il computer host, le altre quattro per le periferiche. Il BenQ PD2500Q non prevede l’opzione di connettività USB‑C.

Il monitor dispone, sul pannello posteriore, di uno slot per il blocco di sicurezza Kensington. Sul retro è presente anche uno slot in cui è possibile fissare una clip per le cuffie. Insieme al foro per far passare i cavi in maniera più ordinata, si tratta di due piccoli accorgimenti che ci aiutano a mantenere una postazione di lavoro più ordinata. Anche queste cose influiscono sulla produttività al lavoro.   

Le prese sono posizionate rivolte verso il basso, in una rientranza scavata nel pannello posteriore. La posizione risulta alquanto scomoda nella posizione standard. Ma il supporto consente di ruotare il display e questo permette di accedere con maggiore comodità alle prese, quella volta ogni tanto in cui serve.

Ciò ci conduce a una delle numerose caratteristiche positive del BenQ PD2500Q. Il supporto offre ampie possibilità di regolazione della posizione del monitor. È possibile regolare l’altezza, così come l’angolo di visualizzazione. È anche possibile ruotare il display di 90° e il monitor supporta la visualizzazione in orientamento sia orizzontale che verticale.

2. Funzioni

Il monitor presenta una cornice ultra-sottile su tre lati, con la superficie frontale occupata quasi interamente dal display. Ciò regala una buona sensazione sia estetica sia di ottimizzazione dello spazio di lavoro. Un’altra funzione utile per una postazione di lavoro è il sensore di prossimità, di cui è dotato il BenQ PD2500Q. Se il sensore non rileva alcuna presenza per 40 secondi, il monitor si spegne per risparmiare corrente. Questa funzione va abilitata nel menu del monitor quindi possiamo scegliere anche di lasciarla disabilitata. Se la funzione è attiva, possiamo scegliere anche la portata del sensore tra vicino, medio e lontano.

Le regolazioni e le configurazioni del monitor vengono effettuate nel pannello di controllo del display. Sulla superficie inferiore del pannello sono disposti i tasti di controllo. Questi assumono compiti diversi a seconda della schermata dell’On Screen Display in cui ci troviamo. Generalmente servono per navigare e confermare o meno una selezione. Le etichette dei tasti sono visualizzate non fisicamente sulla cornice, ma anch’esse a schermo, nell’OSD.   

La prima schermata dell’OSD offre anche un accesso veloce alle modalità immagine, alla selezione dell’ingresso e alla regolazione della luminosità.

Tra le regolazioni dell’immagine dell’OSD abbiamo a disposizione i classici parametri di luminosità, contrasto, gamma, temperatura colore e altro. Nelle opzioni avanzate abbiamo le modalità immagine, tra cui anche una specifica per il MacBook. Tra le altre, troviamo modalità quali sRGB, CAD/CAM, animazione, Rec. 709, Low Blue Light‎ e altre.

Un’opzione che può risultare utile è la possibilità di impostare la versione di DisplayPort scegliendo tra 1.1 e 1.2. Abbiamo utilizzato il display con più di un Mac: solo con un attempato MacBook Pro del 2010 abbiamo riscontrato problemi nell’agganciare la risoluzione nativa.

3. Il pannello

Il BenQ PD2500Q è un display da 25” wide che impiega un pannello IPS‎ dalla risoluzione di 2560 × 1440‎ @ 60 Hz. Offre dunque la risoluzione Quad HD con aspect ratio di 16:9‎. Copre il 100% degli spazi di colore sRGB e Rec. 709. Ciascuna unità viene inoltre calibrata in fabbrica e un report delle misurazioni è fornito a corredo. Come gli altri monitor della linea Designer di BenQ, ha anche la certificazione Technicolor.

Questo modello rientra nella linea che l’azienda indica destinata ai Progettisti, ai designer. Ha un’ottima resa sui colori ma non sufficiente per un display dedicato alla fotografia professionale. La stessa BenQ, nella maggior parte di monitor della serie SW per fotografi, impiega pannelli a 10 bit con copertura quasi totale di AdobeRGB. Il pannello del PD2500Q è invece a 8 bit.

È invece pensato, per l’appunto, per designer e progettisti. Per queste figure professionali integra anche specifiche modalità d’immagine, come CAD/CAM e Animazione. Può essere interessante anche per la creazione di contenuti e le attività professionali che non richiedono caratteristiche estreme del pannello ma che beneficiano dell’ottima flessibilità operativa. Riguardo a quest’ultima, non supporta Thunderbolt 3/USB-C e l’audio non è il massimo; dall’altro lato, offre un hub USB e varie opzioni d’ingresso, un supporto regolabile, possibilità di visualizzazione orizzontale e verticale.

Ci sembra dunque un monitor a suo agio nella progettazione e comunque molto versatile per un ampio spettro di settori professionali e non. Magari non focalizzato su nicchie specifiche che necessitano di determinate implementazioni, come per esempio il gaming avanzato, o la post-produzione video. Ma questo non è un punto di debolezza, bensì di forza del PD2500Q: la versatilità. Può infatti essere appetibile per diverse figure professionali. Anche per chi desidera semplicemente un monitor da ufficio di qualità superiore rispetto alle linee di base. Poiché, oltretutto, non richiede un investimento ingente per l’acquisto. Anzi: per i circa 300 euro ai quali è proposto, il BenQ PD2500Q, ci sembra possa offrire davvero molto.      

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