Proteggere il sistema con i software di “lite virtualization”

Permettono di proteggere in scrittura la partizione primaria del computer creando una sessione virtuale. E possono tornare utili anche per il testing di applicativi e programmi.

I cosiddetti software di “lite virtualization” possono essere considerati come ottimi strumenti per mantenere i sistemi Windows in ordine, senza la necessità di utilizzare procedure di disinstallazione e le utility per la pulizia del disco fisso e del registro.

Tali software consentono di evitare di doversi misurare con le problematiche che possono talvolta presentarsi dopo la rimozione delle applicazioni dal personal computer in uso (file orfani, maggiore “pesantezza” del sistema e del registro di Windows, errori dovuti a file mancanti e così via).

I programmi di “lite virtualization” possono essere considerati come una “branca” dei tradizionali programmi per la virtualizzazione (ad esempio, Oracle VirtualBox e VMware Player): si tratta di soluzioni che utilizzano un approccio decisamente più semplice ma comunque efficace nella prevenzione dei problemi connessi con l’installazione di decine e decine di applicazioni sul medesimo sistema.

Cosa fanno questi software?
I programmi di “lite virtualization” permettono, con un paio di clic, per così dire, di “proteggere in scrittura” la partizione di sistema del personal computer, creando una sessione virtuale.

Attivando la protezione offerta dal programma, si potrà continuare ad impiegare il personal computer come si fa normalmente con la differenza che qualsiasi eventuale modifica dovesse essere applicata alla partizione di sistema (quella che ospita il sistema operativo Windows ed i programmi installati; generalmente l’unità C:) sarà consentita esclusivamente in modalità virtuale.

Qualunque intervento, insomma, non “intaccherà” il sistema reale, che – una volta disattivata la protezione del software di “lite virtualization” -, generalmente riavviando o spegnendo il personal computer, si ripresenterà nello stesso identico stato in cui si trovava prima dell’utilizzo della funzionalità di protezione.

Quali sono i possibili scenari di utilizzo?
Le situazioni in cui le soluzioni di “lite virtualization” possono essere adottate sono molteplici. Ecco alcuni tra gli scenari più comuni:

  • Test di applicativi e programmi (fatta eccezione, però, per le applicazioni che – per completare l’installazione – necessitano del riavvio del personal computer).
    Quante volte vi sarà capitato cercando un programma di cui necessitavate, di installarne anche 2-3-4 di fila, perchè uno non faceva quello, l’altro non piaceva, il terzo andava bene ma non faceva tutto quello che ci serviva?
    I software di “lite virtualization consentono di superare agevolmente l’ostacolo permettendo di testare i programmi che più aggradano e garantendo che al riavvio del sistema tutte le modifiche applicate verranno rimosse ed andranno perdute. In questo modo, dopo aver individuato il software più adatto alle proprie esigenze, si potrà installarlo in modo “definitivo”.
  • Salvaguardare il sistema.
    Un altro comune scenario per l’utilizzo dei software di “lite virtualization” consiste nella protezione del sistema da modifiche avventate, effettuate ad esempio da altri utenti del medesimo personal computer. Attivando la protezione messa a disposizione dalle soluzioni di “lite virtualization” ci si potrà accertare che qualunque intervento compiuto sulla configurazione di Windows possa essere subito annullato al successivo riavvio (o spegnimento) della macchina.
  • Come “nave scuola”. La “lite virtualization” può essere sfruttata anche per far prendere dimestichezza con nuovi applicativi e configurazioni a colleghi, utenti, collaboratori senza la necessità di dover approntare un sistema dedicato.

Qualora, durante la navigazione in Rete, si dovesse incappare in siti web “maligni” e qualche malware dovesse riuscire ad insediarsi sulla macchina, riavviando il sistema e disattivando la protezione fornita dal software di “lite virtualization” ogni traccia delle infezioni dovrebbe essere scomparsa. Si tratta quindi soluzioni che garantiscono anche un buon livello di sicurezza. Va comunque tenuto a mente che si tratta di programmi ben lungi dall’essere infallibili od invulnerabili, come qualunque altra applicazione, del resto.

Si ha comunque a che fare con applicazioni capaci di mettere al riparo l’utente da molteplici tipologie di infezioni e di problemi. Il meccanismo di protezione “copre” gli interventi effettuati sulla partizione del sistema operativo, dall’attivazione al riavvio od alla chiusura del sistema. Ciò significa che tutti i cambi (quindi virus compresi), verranno rimossi, sparendo completamente al riavvio del personal computer.

Un programma di “lite virtualization” non controlla alcunché, bensì – come già spiegato – impedisce la scrittura sul sistema reale.

Un malware che dovesse riuscire ad entrare sul sistema potrebbe eseguirsi ed espletare i suoi “sporchi compiti” ma non potrebbe continuare a perseguirli non appena la macchina viene spenta o riavviata.

Un problema si potrebbe riscontrare con quei tipi di malware il cui scopo è quello di rubare dati da comunicare all’esterno, cosa che potrebbe liberamente fare (fino a quando il personal computer non venga riavviato). T

utti gli altri malware (la gran parte probabilmente), che magari invece necessitano proprio di potersi eseguire all’avvio della macchina per continuare a svolgere operazioni dannose, vengono resi potenzialmente innocui dai programmi di “lite virtualization“.

Tra i software di “lite virtualization” più famosi, ricordiamo:

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