Prosegue lenta l’apertura di Java

Seppur con lentezza e circospezione, il processo di apertura e conseguente standardizzazione del linguaggio Java fa passi avanti. Sun, infatti, ha annunciato la formazione di due comitati esecutivi ad interim, con eguali poteri e responsabilità, …

Seppur con lentezza e circospezione, il processo di apertura e
conseguente standardizzazione del linguaggio Java fa passi avanti.
Sun, infatti, ha annunciato la formazione di due comitati esecutivi
ad interim, con eguali poteri e responsabilità, che presiederanno lo
sviluppo delle specifiche tecnologiche, delle implementazioni e delle
associate suite per i test di compatibilità, che oggi sono in mano al
gruppo Java Community Process (Jcp). Dei comitati faranno parte anche
rappresentanti di aziende come Ibm e Hewlett-Packard, che nel recente
passato non hanno risparmiato critiche sull’eccessiva quadrato che
Sun ha fatto attorno alla propria creatura, in materia di
standardizzazione e anche nello stesso gruppo Jcp. Anche Oracle sarà
parte in causa, dopo aver di recente annunciato di essere divenuta
licenziataria della enterprise edition di Java 2, sei mesi dopo
l’ufficializzazione del supporto attraverso i propri tool di sviluppo.
La standardizzazione del linguaggio è sempre stata vissuta come un
elemento essenziale da opporre alla logica proprietaria della
tecnologia Windows di Microsoft. Ma gli attriti non sono mancati,
specie sulle questioni delle royalty, che Sun ha sempre voluto
esigere, e sull’utilizzo del marchio. Altro punto "caldo" era quello
del potere di veto che Sun si era riservata sulle specifiche proposte
al Jcp. Questo punto, tuttavia, sarà affrontato nella versione 2.0
del progetto, che prenderà corpo dalla fine di giugno. Da lì in poi,
due terzi dei comitati esecutivi dovranno approvare le modifiche al
linguaggio, della virtual machine o dell’infrastruttura delle
piattaforme (enterprise, standard e micro edition). Il voto di Sun
rientrerà in questa quota dei due terzi. Fra gli altri membri dei
comitati, troviamo Bea, Compaq, Fujitsu, Iona, Nokia, Apple, Novell,
Motorola, Palm, Siemens e Inprise, per un totale indicativo di una
ventina di aziende. Alle nomine ad interim seguiranno quelle
ufficiali, previste in autunno.
L’annuncio anticipa di poco l’annuale JavaOne Conference, in
programma a San Francisco. La manifestazione servirà anche a Sun per
parlare di WebStart, un nuovo prodotto che dovrebbe servire al
costruttore californiano per rilanciare l’immagine del linguaggio sul
lato client. WebStart, che sarà disponibile entro fine anno, fornisce
un meccanismo per lo scarico e il caching di applicazioni Java. In
sostanza, mentre ora gli utenti devono eseguire un applet ogni volta
che si collegano a un sito, con il nuovo prodotto ciò avverrà una
volta sola. WebStart è basato sul protocollo Jnlp (Java Network
Launcher Protocol), che si assicura che l’utente usi la corretta Java
virtual machine e, in caso negativo, ne abilita lo scarico da
application server.

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