PrivateWave porta la sicurezza nel VoIp

Con la fusione per incorporazione di zerozero39 la società guarda al mercato Enterprise. E rafforza la rete commerciale.

È un mercato in piena esplosione quello della sicurezza VoIp di classe enterprise.
Ne è sicuro Carlo Marchini, amministratore delegato di PrivateWave Italia, società costituita un mese fa dalla fusione per incorporazione di Khamsa Italia e zerozero39, quest’ultima società di telefonia attiva nell’area delle soluzioni Voice Over IP e Servizi Internet.
”Da quando abbiamo avviato le procedure di fusione con zerozero39, portando dunque in casa l’expertise necessaria nell’ambito dei centralini sicuri, abbiamo ampliato la nostra offerta verso l’integrazione fisso mobile. E da questa integrazione è nata la nostra offerta Enterprise VoIp Security Suite, che consente alle imprese di effettuare telefonate cifrate, conference call incluse, da fisso a mobile”.

Con la sua offerta, PrivateWave offre soluzioni di protezione di tutto il canale voce, su dispositivi iPhone, Nokia e BlackBerry.
”Da gennaio ci porteremo anche su Android, mentre per il momento non abbiamo piani per Windows Phone 7, a nostro avviso al momento più orientato a un mercato consumer”.

Secondo Marchini, negli ultimi dieci anni le imprese hanno investito molto nella sicurezza del dato, ma hanno potuto fare meno per la sicurezza in ambito voce, ”che pure è il canale di comunicazione più utilizzato”.
Per questo, la soluzione PrivateWave si indirizza a tuttte quelle aziende che hanno qualcosa da proteggere, dalla proprietà intellettuale ai bilanci, dalle trattative per operazioni di fusione o acquisizione ai rilasci di nuovi prodotti, dalle formule ai dati finanziari.

”E’ un mercato potenzialmente vastissimo, che a nostro avviso avrà una evoluzione non dissimile da quella già conosciuta nel mondo delle Vpn: una partenza indirizzata in modo quasi esclusivo alle aziende di dimensioni più grandi e poi un progressivo allargamento a tutte le realtà che hanno necessità di questo tipo di soluzioni”.

Marchini risponde anche alle naturali curiosità di tipo normativo.
”Premesso che quando di parla di cifratura dei dati ogni azienda può invocare il diritto patrimoniale, sostenendo che il dato è di sua proprietà e la cifratura è funzionale ad evitarne la condivisione, il nostro centralino è dotato di un motore di registrazione che, su richiesta del magistrato, può essere attivato in modalità di ascolto per poter fornire alle autorità ciò di cui hanno bisogno”.

Gli investimenti necessari per la soluzione di classe enterprise, vanno dai 7.000 ai 10.000 euro per mettere in sicurezza una decina di telefoni fissi e mobili.
Il modello commerciale, fatte salve le trattative più importanti, soprattutto nel mondo bancario, è al 90% indiretto. ”Stiamo ampliando la nostra rete di rivenditori e non escludiamo un prossimo approccio anche alla distribuzione”.
Recente è infatti l’accordo con Global Base, società di consulenza specializzata, proprio per la distribuzione e l’integrazione della Enterprise VoIP Security Suite verso i target principali di Global Base: le multinazionali, il mondo della finanza e della PA, gli studi professionali, le pmi, gli Enti governativi e il Non Profit.

Parimenti Marchini sta già pensando a un allargamento delle attività all’estero, con l’apertura delle attività in Spagna e Regno Unito.

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