Prestiti bancari: quasi l’80% va alle grandi imprese

La denuncia è della Cgia di Mestre, che si chiede se l’anomalia non sia dovuta al fatto che nei CdA deelle più importanti banche italiane siedano manager e imprenditori delle grandi realtà finanziate e non di piccole aziende più solvibili.

È un rapporto privilegiato destinato a creare non pochi problemi quello che le grandi imprese di casa nostra vantano nei confronti degli istituti di credito del Paese. Stando a quanto reso noto dalla Cgia di Mestre, al 31 marzo di quest’anno, l’ammontare dei prestiti erogati alle imprese era pari a 1.393,6 miliardi di euro. Il 78,8% di questi, vale a dire 1.098,1 miliardi di euro, risultano stanziati al primo 10% degli affidatari.

Un numero davvero ristretto di clienti non per forza di cose più solvibili di altri, visto che Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, fa notare come la quota di insolvenza in capo ai maggiori affidatari sia pari al 78,6%. Ciò detto, i trend confermano come le banche italiane siano, ormai, estremamente condizionate da grandi società e gruppi industriali, lasciando una minima parte dei finanziamenti anche a piccole realtà industriali che presentano alti livelli di affidabilità.

“Non vorremmo – sostiene Bortolussi – che questa anomalia fosse dovuta al fatto che nella grande maggioranza dei casi nei Consigli di Amministrazione dei più importanti istituti di credito italiani sono presenti proprio questi grandi imprenditori o manager a loro molto vicini”.

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