Pressione fiscale ancora in crescita: a fine anno supererà il 45,3%

Lo sostiene Confesercenti, secondo le cui previsioni il dato del 43,8% registrato dall’Istat nel secondo trimestre 2013 non sarà l’apice dell’anno.

Nel secondo trimestre del 2013 la pressione fiscale indicata dalll’Istat è stata del  43,8%, risultando
superiore di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente.
Le entrate totali sono cresciute, in termini tendenziali, del 2,9% nel secondo
trimestre del 2013 e la loro incidenza sul Pil è stata del 48,3% (46,3% nel
corrispondente trimestre del 2012). Nei primi due trimestri del 2013, inoltre,
le entrate totali sono aumentate dell’1,5% in termini tendenziali, con
un’incidenza sul Pil del 45,5% (44,2% nel corrispondente periodo del 2012). Mentre nel
primo semestre il rapporto deficit/Pil, del 2013 è calato al 4,1%.

Continua a scendere, intanto, il potere d’acquisto delle famiglie
italiane
. Nei primi sei mesi del 2013, nei confronti dello stesso periodo del
2012, ha registrato una flessione dell’1,7%. La spesa delle famiglie per consumi finali,
espressa in valori correnti, è diminuita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,8%
rispetto al corrispondente periodo del 2012.

Secondo le previsioni di Confesercentiil boom di pressione
fiscale
registrato dall’Istat nel secondo trimestre
non sarà l’apice dell’anno e il 2013 si chiuderà con un’imposizione record,
oltre il 45,3%. Una stima che è la conseguenza del mix tra il calo del Pil
e il corrispondente – e anomalo – aumento del carico fiscale, frutto di
politiche di bilancio troppo prodighe di balzelli ed avare di
tagli alla spesa e agli sprechi
”.

Il raffronto con lo stesso periodo del 2012 – fa sapere Confesercenti – indica
che già abbiamo accumulato un aumento dell’1,3%: 1 punto percentuale in più
rispetto a quanto previsto del Governo nel Def,
che per l’intero 2013 stimava una crescita dello 0,3% soltanto. Ma altre
imposizioni stanno arrivando a gettare benzina sul fuoco. Innanzitutto, l’aumento
dell’IVA
, che colpirà i consumi degli ultimi
tre mesi dell’anno. Ma ci sono anche le incognite della Tares
e dell’Imu, che potrebbero valere realisticamente un altro
aggravio dello 0,4-0,5%. Il 2013 potrebbe chiudersi, quindi, con una pressione
fiscale a livelli disastrosi, fino a raggiungere il 45,8%
: 1,5 punti
percentuali in più del già sconfortante 44,3% stimato dal Governo
”.

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