Prepararsi alla ripresa ripensando lo storage

La proposta di Hp è di creare strutture efficienti di gestione dei dati, che possano consentire ai Cio di affrontare in modo dinamico il mercato

La crisi c’è e nessuno lo nega, ma prima o poi passerà. Quindi le aziende dovrebbero approfittare di questi momenti di stasi per riorganizzare il proprio ambiente It ed essere in grado di renderlo più competitivo quando il mercato ripartirà. «La crisi sta cambiando le priorità dei Cio – ha osservato Salvatore Mari, Business Unit manager StorageWorks Division di Hp Italia -. Oggi da una parte hanno l’esigenza di ridurre i costi, dall’altra di rendere più competitiva l’azienda e di affrontare anche piani di recovery a medio-lungo termine. In definitiva, devono rivedere il modo in cui producono, distribuiscono e utilizzano le risorse tecnologiche. Da questo scenario i Cio usciranno o come degli eroi o come dei capri espiatori». L’impegno di Hp è quello di trasmettere al mercato la propria capacità di aiutare le imprese in questo percorso di ottimizzazione evolutivo, anche perché «non è necessario spendere tanto per essere efficienti» ha sottolineato Mari e gli ultimi annunci rilasciati in ambito storage avvalorano questa tesi.

Coerentemente con la strategia che guida tutta l’offerta di Hp, dall’hardware al software e servizi, anche i nuovi rilasci sono stati realizzati con l’obiettivo di offrire ai clienti soluzioni che poggiano su tre pilastri: la possibilità di standardizzare, ottimizzare e automatizzare la loro struttura It; dare priorità ai processi tecnologici a supporto del business di valore; fornire risposte di sourcing più flessibili rispetto a quelle attualmente presenti.

In concreto, nel primo ambito (standardizzare, ottimizzare e automatizzare) sono state presentate le unità StorageWorks Enterprise Virtual Array (Eva) 6400 e 8400, la versione San Virtualization Services Platform (Svsp 2.1) e il software e i servizi avanzati Data Protector 6.1.

Con l’obiettivo di dare priorità agli investimenti tecnologici che creano valore, sono stati introdotti nuovi servizi di consolidamento e virtualizzazione basati su tecniche di Roi e ampliato il portafoglio dei servizi Multi-Tiered Hybrid Design. Per quanto riguarda il terzo fronte, quello di offrire risorse di sourcing flessibili, questo avviene attraverso una serie di servizi di gestione innovativi rispetto al passato (Managed Services), che vanno a potenziare il portafoglio di Eds (la società acquisita da Hp). A questi si aggiungono i Financial Services, che offrono un panorama di soluzioni di finanziamenti e leasing modulati sulle diverse esigenze dei clienti.

Paolo Votta, Product Marketing manager StorageWorks di Hp Italia nel dettagliare le caratteristiche tecnologiche delle nuove soluzioni, ha osservato che «la virtualizzazione, anche in ambito storage, ha fatto presa presso le aziende perché fornisce quegli elementi di flessibilità, di adattabilità e di facilità di gestione che oggi sono richiesti anche nell’ambito della gestione dei dati». Analizzando i nuovi modelli Eva 6400 e 8400, tra le prime peculiarità Votta ha citato il fatto che, grazie alla virtualizzazione, consentono di far risparmiare il 50% sui costi di gestione. Inoltre, con la San Virtualization Services Platform 2.1 (Svps) è possibile utilizzare un insieme di array indipendenti ed eterogenei, salvaguardando gli investimenti già fatti ed evitando così gli sprechi e nuovi acquisti di storage nell’immediato. Si può quindi accrescere la flessibilità del singolo virtual array e aumentare fino al 300% l’utilizzo dello spazio disponibile. Tra le soluzioni più interessanti all’interno di Eva, Votta ha ricordato il Dynamic Capacity Manager (Dcm) che consente all’applicazione di “illudersi” di avere sufficiente spazio per se stessa pur avendone di meno fisicamente, per cui adegua automaticamente su Eva il volume effettivo dei dati in base alla necessità: se questi aumentano, il Dcm chiederà più spazio, se questi diminuiscono libererà lo spazio. Per cui offre un’automazione completa nei data center. La protezione del dato, naturalmente, riveste un aspetto fondamentale, e in questo ambito Data Protector 6.1 si evolve per permettere di sfruttare soprattutto le caratteristiche di Eva, per cui l’applicazione non si fermerà mai per fare la protezione del dato, ma sarà in grado di accelerare i tempi di recovery in ambienti Vmware. Parlando di deduplica dei dati, Votta ha osservato che ci sono vari strumenti e modalità presenti sul mercato, alcuni agiscono sul traffico che si può generare, altri agiscono sulla sorgente: anche Hp ha dei propri prodotti, ma Data Protector è in grado di lavorare con tutti, garantendo apertura e flessibilità. Ovviamente l’abbinamento con le soluzioni di deduplica di Hp consente di ottenere il massimo dei risultati.

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