Prendiamolo come esempio

Gennaio 2006, Michele La Rosa è un perito elettronico, nato e cresciuto in Lombardia. Con cinque anni di esperienza tecnico sistemistica si è trovato "a spasso" dopo che l’azienda in cui lavorava è stata acquisita per poi …

Gennaio 2006, Michele La Rosa è un perito elettronico, nato
e cresciuto in Lombardia. Con cinque anni di esperienza tecnico sistemistica
si è trovato "a spasso" dopo che l’azienda in cui lavorava
è stata acquisita per poi non riuscire a rinnovare molti contratti
in essere. Il suo mondo tecnologico poteva finire lì: l’unico posto
di lavoro che era riuscito a trovare è stato come autista in una
cooperativa. Ma Michele non si perde d’animo e, dopo aver dedicato altri
tre mesi della sua vita recandosi in Kenia come volontario, torna in Italia
e si iscrive a un corso di certificazione Cisco.

«Avevo bisogno di far capire alle aziende che tipo di esperienza
avevo e stavo maturando»
doveva essere "credibile".
Poi, Michele si appassiona. Passa il primo livello e trova che sia giusto
andare avanti. Per questo chiede alla banca un finanziamento per accedere
al secondo step di questo progetto di formazione. Che, però, costa
molto. La banca lo aiuta. Lui dice: «Quando specifichi che hai
bisogno di soldi per la formazione ti favoriscono»
. Passa il
secondo livello, spesso studiando di notte, ma poi, dai 700 euro di gennaio,
riesce a raggiungere, dopo solo otto mesi, uno stipendio di 2mila euro.
E ora fa l’assistenza sulle reti Cisco per la Bt.

«Le Tlc e il networking sono strumenti straordinari»
dice. Ma il feeling non nasce solo da questa sua esperienza. Dopo essere
stato in Kenia come volontario ha capito che lo sviluppo dei Paesi poveri
passa necessariamente per questa strada. «Non bisogna andare
lì con dei progetti
– dice –, bisogna farli crescere perché
siano in grado di svilupparli e attuarli da soli»
. Per questo
la Networking Academy di Bergamo, dove La Rosa ha studiato, sta ospitando
anche dei ragazzi kenioti per istruirli. E ora La Rosa ha un grande sogno:
«Costruire una rete in videoconferenza per connettere i Paesi
dell’Africa e tentare di risolvere i loro problemi»
. Ci sentiamo
di dire che quando i sogni si condividono, da immensi e irraggiungibili
che sono diventano "piccoli" e magari realizzabili.

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