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Diritti tv: la Premier league chiama Facebook e Amazon

La Premier league, il campionato inglese di serie A, prima lega di calcio del mondo, sta per negoziare nuovi diritti per trasmettere le sue partite nel Regno Unito.

La speranza delle squadre di calcio è che anche aziende come Facebook e Amazon partecipino all’asta spingendo il prezzo oltre l’ attuale triennale di 5,1 miliardi di sterline (5,8 miliardi di euro).

Martin Sorrell, ceo di Wpp, la più grande azienda pubblicitaria del pianeta, si aspetta che le aziende tech entrino nella mischia. Il parere è condiviso dal vicepresidente del Manchester United, Ed Woodward. “Penso che ci saranno “, ha detto il mese scorso.

Baseball e cricket in attesa della Premier

I giganti della tecnologia stanno mostrando un crescente interesse per lo sport, contenuto essenziale per spingere i loro servizi online.

Ma i diritti non sono a buon mercato e le aziende tecnologiche non hanno ancora mostrato un interesse tale da metterle in competizione con le aziende media globali le cui attività dipendono molto dal mantenimento dei diritti sportivi. Finora, le aziende tecnologiche hanno fatto piccoli passi, come l’accordo di Facebook per portare venti partite di Major League Baseball online e mostrare gli highlights dei match Nfl.

Amazon, invece, ha concluso un accordo per gli utenti di Prime per l’accesso a dieci partite di football Nfl e alle partite di tennis Atp.

In India Facebook ha offerto seicento milioni di dollari per i diritti digitali per le partite di cricket, ma la sua offerta è stata superata. La società è interessata ai diritti live, ma sta ancora elaborando il suo approccio. Azzarda qualche passo ma senza convinzione o una strategia ben precisa. In pratica sta cercando di trovare un equilibrio tra la collaborazione con le aziende media che postano materiale su Facebook, e la competizione con queste stesse società per i diritti sportivi.

Senza nuovi offerte dalla Silicon Valley, la Premier League e i suoi venti club potrebbero avere qualche difficoltà a  raggiungere l’ accordo sui diritti . Nell’ ultimo round, BT Group e Sky hanno pagato oltre 1,7 miliardi di sterline l’ anno, rispetto ai precedenti 1,1 miliardi di sterline, per le trasmissioni in diretta. L’ aumento del costo degli eventi sportivi ha già danneggiato i profitti delle aziende media. Se ne è accorta Sky che grazie anche all’aumento dei costi delle partite di Premier League ha registrato un calo del 6,2% dei profitti operativi.

Il bando italiano per il web

Difficile che Facebook e Amazon in questa tornata riescano a strappare i diritti, o intervengano pesantemente nell’asta. Di sicuro con il lancio di Watch il social media ha fatto un passo in avanti.

Il mercato pubblicitario televisivo a cui Facebook guarda con interesse vale infatti duecento miliardi di dollari l’anno contro i 23 miliardi dei video in rete.

Per questo Zuckerberg ha iniziato a piazzare sul piatto un miliardo di dollari per realizzare produzioni in proprio e forse anche per iniziare a muovere qualche passo per gli eventi sportivi. Il discorso potrebbe riguardare anche l’Italia.

La serie A ha deciso di emettere un nuovo bando per la vendita dei diritti web del campionato di calcio per il triennio 2018-21. Questo perché le offerte ricevute erano solo due e non considerate soddisfacenti visto che erano ben al di sotto del valore minimo fisato in cento milioni di euro a pacchetto.

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