Pregi e difetti del noleggio

Gli imprenditori italiani sono scettici di fronte a questo tipodi acquisto dell’attrezzatura informatica

In Usa ed Europa il noleggio dell’attrezzatura informatica fa passi da gigante, tranne in Italia. La conferma arriva da Enrico Tantussi, direttore commerciale di Econocom Italia, multinazionale specializzata nell’offerta di servizi di out­sourcing e approvvigionamento di prodotti e soluzioni It. “Pur essendo reale l’incremento del giro d’affari anche in Italia, rispetto agli altri paesi europei siamo ancora molto frenati nel passare al noleggio, nonostante la convenienza di non acquistare sia stata ampiamente verificata per i prodotti It, caratterizzati da un ciclo di vita breve”.


“Uno degli errori più diffusi – sostiene Tantussi – è confondere la formula del noleggio con il prestito”. Solo se ci si sofferma sulla questione, infatti, si riconosce la netta differenza (anche giuridica) tra le due formule. Invece, messi di fronte a una proposta di noleggio, il primo pensiero va all’idea di dover restituire prima o poi una contropartita, con gli di interessi.


In realtà, fino a qualche anno fa la formula classica del noleggio prevedeva il riscatto del bene noleggiato, e l’equivoco forse nasce da qui. Oggi questo avviene solo se è preventivamente concordato tra le parti (e si consiglia di evitarlo). Mentre è ormai diffusissima la formula che prevede semplicemente di pagare per il bene o il servizio noleggiato un canone di utilizzo (interamente deducibile nell’esercizio di competenza) suddiviso in rate mensili, per un determinato periodo di tempo, in genere 24 o 36 mesi.


Il canone è calcolato sulla base del valore dei beni presi a noleggio e in esso possono essere inclusi anche i costi di manutenzione e assistenza tecnica. Al termine del contratto, il bene torna al legittimo proprietario, a meno di rinnovi concordati.


Oppure si contratta un nuovo noleggio per apparecchiature più moderne. In questo modo l’azienda ha una visione molto chiara di quali saranno i costi fissi e invariati per un certo periodo e non deve prevedere piani di ammortamento o di immobilizzazione di capitali.


Quando si è proprietari di un bene, invece, i costi per l’acquisto rappresentano solo la prima fase. Poi si passa a quella dei costi per il mantenimento dei beni. Nel frattempo il bene perde di valore, e se il bene è un prodotto It, la perdita di valore ha ritmi vertiginosi. Inoltre, al momento del cambio dell’apparecchiatura, il proprietario deve occuparsi di rimpiazzare sul mercato i beni, oppure del loro smaltimento. Mentre nel noleggio, di queste cose si occupa l’erogatore del servizio.


Per quanto riguarda le grandi o medie imprese, aziende come Econocom svologono un ottimo servizio, ma gestiscono commesse non inferiori alle cento postazioni (giusto per dare un ordine di grandezza).


Le piccole aziende e i professionisti, invece, per noleggiare poche postazioni, o magari una periferica di rete, come per esempio una stampante laser a colori, devono rivolgersi ai concessionari locali. rintracciabili su Internet digitando su un motore di ricerca parole chiave come “noleggio stampanti”, seguite dal nome della città; oppure sulle pagine Gialle alla categoria Noleggi.


Questi negozi, per poter offrire la formula del noleggio senza il riscatto finale del bene, a loro volta fanno accordi con società finanziarie che acquistano per loro il bene e vengono ripagate dalle rate del canone che il cliente paga direttamente a loro.


Nel frattempo, i negozi offrono servizi di assistenza e manutenzione (in genere i consumabili sono inclusi). Per fotocopiatrici e multifunzione, il cliente paga una quota fissa per ogni copia effettuata, con prezzi differenziati se si tratta di copie in bianco e nero o copie a colori.



Vero è che le valutazioni e le scelte della formula migliore vanno fatte di volta in volta sulla base delle esigenze. Il canone fisso del noleggio si calcola sulla base del valore del bene nell’arco del periodo di noleggio, e sulla base di quanto potrà valere alla scadenza del contratto. Ma molti altri fattori incidono sulla convenienza di un contratto di noleggio, e sul prezzo del servizio.


E la capacità di offrire questi plus fa la differenza tra i vari player del mercato e distingue la qualità della loro offerta. Per esempio, come avviene quando si noleggia un automobile, anche a un prodotto It può essere applicata un’assicurazione. Il locatario assicura i beni contro la rottura accidentale o il furto. E lo fa scegliendo la franchigia da applicare.


Sulla voce Asset management, poi, il locatore può fare notevoli affari, ma anche il locatario, piccolo o grande che sia, elimina dalla gestione quotidiana della sua attività una serie di preoccupazioni che spesso lo distraggono e gli fanno perdere tempo e risorse preziose.


Tipicamente, avviene che il pc dell’ufficio che si rompe blocca il lavoro della segretaria o del collaboratore e il titolare se ne deve occupare. Accanto al puro costo del canone, possono così essere aggiunte altre voci come la consulenza sui sistemi informativi, la mappatura degli asset (utile per le grandi aziende che dopo due mesi non sanno più dove sono finite le macchine e chi le sta usando), o l’allestimento di Tools online in grado di fare la diagnostica in remoto di ogni singola macchina e valutare gli interventi. Certo sono tutte voci di costo per il locatario, ma vanno rapportate al valore del tempo guadagnato e da dedicare a coltivare il proprio business.



I contratti di noleggio tradizionali hanno sicuramente spazi di miglioramento. Per esempio va sottolineato il fatto che ogni contratto gestisce a suo modo gli aspetti legati alla manutenzione e all’assistenza. Questi, infatti, possono essere costi calcolati nel canone e suddivisi nelle rate, oppure calcolati a parte.


Ma in tutti i contratti, per cambiare l’intera fornitura e passare a un aggiornamento si deve attendere la scadenza. Ora, se il contratto per una serie di postazioni pc è stato firmato erroneamente per un periodo troppo lungo, aspettare la scadenza per passare a pc più performanti può rappresentare un problema. Vale lo stesso esempio nel caso in cui si sia presa a noleggio una stampante laser di rete in bianco e nero e si desideri passare a un modello a colori. Questi aspetti vanno assolutamente calcolati con attenzione durante la fase di trattativa con il fornitore.


Nell’ambito della grande impresa, però, si stanno affacciando nuove opportunità che si spera saranno presto imitate anche da chi si occupa delle piccole realtà.


Econocom, per esempio, che è il secondo gruppo europeo per volume d’affari nell’ambito del noleggio di infrastrutture informatiche, ma che – tiene a precisare Tantussi – “da tempo si fa inseguire dai concorrenti quando si tratta di proporre innovazioni sul mercato”, al vecchio sistema di noleggio ha abbinato la nuova formula dal nome Technology refresh option (Tro).


Per chi conosce l’inglese, l’accenno al Refresh (cioè all’aggiornamento) non sarà sfuggito. E infatti, durante il periodo di noleggio, grazie a un budget preventivamente destinato ai rinnovi del parco, il cliente potrà cambiare e aggiornare il bene anche prima della scadenza del contratto.


Qualora il rinnovo non fosse necessario e non avvenisse, il budget stanziato potrà essere utilizzato allo scopo di diminuire il canone. Indipendentemente dal periodo trascorso, il fornitore del servizio ritira il bene e lo sostituisce.


“In questo modo – aggiunge Tantussi – riconosciamo alla macchina il suo reale ciclo di vita”. Mentre, con il vecchio sistema, il contratto aveva una scadenza unica che valeva per il totale delle macchine noleggiate. Parlando di computer si può capire con facilità l’opportunità di questa novità: stipulando oggi un contratto di noleggio per 50 pc, è verosimile che questi computer verranno utilizzati d’ora in avanti per scopi diversi e da utenti diversi; trattarli come se fossero un’unica macchina è antieconomico perché, in base al tipo di utilizzo, uno stesso pc può durare di più o di meno. Ecco perché poter sostituire il dispositivo prima della scadenza del contratto è un modo per risparmiare.



I consigli del commercialista
Dott. F. Chiappa – Commercialista in Milano
L ‘imprenditore interessato ad investire in apparecchiature elettroniche può scegliere la modalità di acquisizione basandosi essenzialmente sulle forme contrattuali della vendita, della locazione finanziaria (leasing) e del noleggio (locazione operativa).


Il contratto di noleggio, che interessa ai fini del presente lavoro, configura l’esecuzione di un contratto di godimento di beni nel quale il fornitore concede in locazione operativa per un determinato periodo di tempo al cliente un bene a fronte del pagamento di canoni periodici.


Con la locuzione “noleggio di hardware” si intende anche la fornitura del software di sistema non sfruttabile commercialmente dal conduttore in quanto indissolubilmente legato al bene locato. La breve disamina degli aspetti positivi che caratterizzano il contratto di noleggio rispetto agli altri tipi di contratti praticabili inizia necessariamente dal punto di vista sostanziale. Il contratto di noleggio è un accordo flessibile sempre adattabile alle mutevoli esigenze del cliente.


Nel corso della sua efficacia non comporta l’immobilizzazione del capitale per l’acquisizione, che nel caso di specie sono soggetti a rapido superamento tecnologico. L’imprenditore che volesse attuare una politica di costante rinnovo strumentale beneficiando, qualora previsto a livello contrattuale, nel contempo, della cessione ad operatori specializzati di tutte le problematiche inerenti l’onerosa gestione dell’hardware quali la manutenzione, la sostituzione tempestiva delle parti usurate o non funzionanti, l’aggiornamento del software, l’assicurazione e non ultimo lo smaltimento del bene, ad oggi non ha a disposizione altri strumenti.


Da un punto di vista fiscale, i punti di vantaggio del contratto di noleggio rispetto alle altre forme di acquisizione di hardware riguardano sia il comparto delle imposte dirette (Ires/Irpef) che quello Irap. Alla luce delle recenti modifiche apportate all’art. 102, commi 2 e 7 del Dpr 917/82 (Testo unico delle imposte dirette), la situazione fiscale attuale comporta:


Contratto di vendita: ammortamento dell’apparecchiatura informatica in cinque esercizi;


Contratto di leasing: deducibilità dei canoni periodici a condizione che la durata del contratto non sia inferiore ai due terzi del periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente ministeriale stabilito per il bene (nel caso di specie 40 mesi);


Contratto di noleggio: in base alla durata contrattuale.


Ai fini Irap l’indeducibilità degli interessi passivi comporta per il contratto di leasing un maggior onere fiscale, non essendo riconosciuto come costo la quota finanziaria pura (interesse implicito) del canone periodico. Il noleggio invece è esente da tale disposizione per la natura intrinseca del contratto non riconducibile a quelli di finanziamento.


Da questa breve disamina appare evidente come il contratto di noleggio oltre ad essere più aderente alle richieste degli operatori commerciali comporti anche il riconoscimento di taluni legittimi benefici fiscali, non trascurabili se considerato l’elevato livello di imposizione e le pressioni per una futura riduzione delle aliquote; inoltre tale contratto appare particolarmente appropriato nel settore dell’hardware dove lo sviluppo e i cambiamenti tecnologici sono sempre più frequenti e repentini.


Lo strumento del noleggio dovrebbe quindi essere particolarmente apprezzato dalla clientela dei notebook e degli strumenti similari non solo per i benefici fiscali sopra esposti ma anche perché permette agli operatori di disporre di mezzi sempre aggiornati e tecnologicamente avanzati.

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