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Microsoft: Pmi ancora lontane dalla pianificazione digitale

La trasformazione digitale è uno degli argomenti del momento: tutti gli attori del settore Ict la giudicano un fattore strategico per la competitività e la crescita delle aziende. Però, secondo una ricerca condotta a livello europeo da Ipsos-Mori su un campione di 12.800 addetti delle Pmi sul finire dello scorso anno e mostrata da Microsoft, il tessuto economico italiano, che per la quasi totalità è composto da piccole e medie imprese, è ancora impreparato ad affrontare un processo di digitalizzazione.

E questo non tanto perché non sia “maturo” per farlo, quanto invece per l’incapacità di definire una pianificazione che permetta di stabilire strategie e business plan che vadano oltre il brevissimo periodo. “In Italia alle piccole medie imprese manca la cultura del business plan – ha affermato Paola Cavallaro, direttore generale di Microsoft Italia –. C’è la consapevolezza che il digitale può essere di grande aiuto in diverse aree, che può aiutare a migliorare il rapporto con i propri clienti, rendere più efficace i processi amministrativi o l’intera filiera produttiva, però manca la capacità di pianificare il cambiamento”.

Numeri alla mano, da un punto di vista di pianificazione, l’Italia è il primo tra i Paesi europei in cui le PMI dichiarano di non avere un business plan strutturato (30%, mentre la media EU senza Business Plan è del 22%, con un picco del 29% tra le microimprese).

In Italia è solo il 23% a dichiarare di avere un piano, che sia dei prossimi 12 mesi (13%) o di orizzonte più ampio da 1 a 3 anni (10%). I motivi di questa mancanza di pianificazione strategica risiedono principalmente nella focalizzazione su priorità di breve termine (23%), nella mancanza di risorse essendo un compito non facilmente espletabile in via informale (17%) e nelle dinamiche del flusso di cassa che rendono difficile pianificare (15%).

In generale il successo e la crescita di una piccola e media impresa tendono a essere identificati con la soddisfazione personale e la tecnologia può far molto per sgravare le persone dall’operatività e consentire di dedicare più energia alle proprie passioni e progetti.

Nonostante questo ruolo chiave, le scelte IT non sono ancora frutto di processi decisionali strutturati: la maggior parte dei dipendenti delle PMI italiane dichiara di avere un processo ricorrente durante il quale vengono discusse esigenze e trend, ma in fondo si tratta di fatto solo del 26%.

La trasformazione digitale però oggi non è più un’opzione: la competitività e quindi l’esistenza stessa di un’azienda sono strettamente connesse al digitale. Quella che un tempo era un’ipotesi da valutare ora è una decisione da prendere, si tratta solo di stabilire quando. Diventa perciò necessario che le aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, sappiano affrontare il futuro pianificando scelte e strategie che vadano la soluzione di questioni quotidiane.

In questo senso, il contributo di realtà come Microsoft può essere molto rilevante. “Ci impegniamo a infondere la tecnologia nelle attività quotidiane – ha concluso Cavallaro – e a consentire alle PMI di beneficiare dell’automazione focalizzandosi su ciò che può generare un effettivo vantaggio competitivo: qualità del prodotto/servizio e relazione con i clienti”.

La trasformazione digitale però oggi non è più un’opzione: la competitività e quindi l’esistenza stessa di un’azienda sono strettamente connesse al digitale. Quella che un tempo era un’ipotesi da valutare ora è una decisione da prendere, si tratta solo di stabilire quando. Diventa perciò necessario che le aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, sappiano affrontare il futuro pianificando scelte e strategie che vadano la soluzione di questioni quotidiane.

In questo senso, il contributo di realtà come Microsoft può essere molto rilevante. “Ci impegniamo a infondere la tecnologia nelle attività quotidiane – ha affermato Cavallaro – e a consentire alle PMI di beneficiare dell’automazione focalizzandosi su ciò che può generare un effettivo vantaggio competitivo: qualità del prodotto/servizio e relazione con i clienti”.

 

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