Pixmania: l’ecommerce piace anche agli italiani

A colloquio con Antonio Contursi, country manager della società. Le evoluzioni in questi dieci anni, le prospettive per il Natale 2010.

C’è voglia di ampliamento in Pixmania, il player dell’ecommerce b2c e b2b nato nel 2000 e passato ormai da quattro anni sotto il controllo del gruppo Dixons Retail.
Spiega Antonio Contursi, country manager della filiale italiana della società : »Negli ultimi quattro anni, anche grazie alla sinergia con Dixons, abbiamo cominciato ad ampliare le categorie merceologiche, introducendo prima gli elettrodomestici e successivamente anche prodotti per il fitness, l’agricoltura, il giardinaggio ».
Tutto questo ha portato nel tempo l’elettronica di consumo, un tempo dominante nell’offerta della società, dall’80 al 60% di quota.

Pixmaniaoggi è presente in oltre 26 Paesi e ha al proprio attivo qualcosa come 9 milioni di clienti ai quali propone un catalogo di oltre 1,2 milioni di referenze.

Proprio per la particolarità del suo modello di go-to-market (delle attività di Pixmania Pro abbiamo avuto modo di parlare in un articolo pubblicato nella gironata di ieri, ndr), Pixmania rappresenta un interessante termomentro dell’andamento dell’ecommerce in tutto il mondo, Italia inclusa.

Spiega sempre Contursi : «Lo scorso esercizio fiscale, chiuso nel mese di aprile, ha visto il gruppo totalizzare un fatturato di 897 milioni di euro, in crescita del 16% anno su anno, con utili di 10 milioni di euro, in questo caso con un incremento del 40 percento. Nonostante la crisi, ed è questo il segnale che mi sembra più importante, continuiamo a registrare tassi positivi, tanto che prevediamo di chiudere l’esercizio in corso con un turnover nell’ordine del miliardo e mezzo di euro, con una crescita progressiva anche negli utili ».

Segnali positivi, dunque, che la società registra anche sul fronte di Pixplace, il marketplace che consente ad altri esercenti di commercializzare i propri prodotti direttamente su Pixmania.com, con un modello basato su canone mensile e commissioni sulle vendite effettuate. «Un modello a performance», sintetizza Contursi.

Ora che il Natale è imminente, a Contursi abbiamo chiesto cosa vende di più in questa fine 2010.
«Televisori Led e iPad, in particolare il modello Wi-Fi a 32 Gb, sono i due prodotti più richiesti. Poi arrivano i videogiochi, con Kinect che ha vinto rispetto alle altre piattaforme. E devo dire che anche Nintendo, che pure non ha rinnovato quest’anno la propria offerta, ha avuto buone performance con i pack in edizione speciale».

L’Italia, però, secondo gli indicatori presentati anche recentemente da più di un istituto di ricerca, è sempre un po’ fanalino di coda per quanto riguarda il commercio elettronico.
«E’ vero – conferma Contursi – c’è differenza tra la nostra realtà nazionale e quella di altri Paesi nei quali il commercio elettronico è comunque più maturo. Tuutavia, l’Italia è il Paese nel quale il comparto cresce a ritmi più sostenuti. E questo non può che significare un recuper del gap».
Del resto, anche di questo Contursi è convinto, l’e-commerce è una risposta anche alla crisi. «Tutti gli indicatori sono in forte progressione : siamo passati da 20 a 40 milioni di visitatori unici nel solo mese di dicembre. Cresce bene la presenza femminile, che oggi rappresenta il 50% della nostra utenza, così come ormai si sono avvicinati con convinzione all’online anche i senior, vale a dire le persone con oltre 50 anni di età, che oggi pesano per il 20% del nostro bacino».

C’è poi un’ulteriore anima in Pixmania, che ancora mostra segnali positivi.
Si tratta di e-Merchant, la divsione del gruppo che rende disponibile tutta l’expertise di Pixmania alle aziende che si avvicinano all’e-commerce. E’ una piattaforma che si indirizza a grandi clienti, ad esempio Bouygues in Francia, spesso anche in ottica di business process outsourcing.
«Noi stessi siamo referenza per e-Merchant, dal momento che la stessa Dixxons ha realizzato i suoi siti sulla nostra piatta piattaforma».

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