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Pietro Leo, IBM: intelligenza artificiale a supporto delle persone

Ibm sta investendo in cinque macro ambiti e i capisaldi di tutti questi ambiti restano sempre gli stessi: come si fanno i calcoli (quindi le macchine computazionali), come si gestiscono i dati, come funzionano gli algoritmi per manipolare i dati, come si risolvono i problemi e come si può integrare l’intelligenza artificiale“.Questo è quanto ha affermato Pietro Leo, Italy Chief Scientist and Research Strategist di IBM al Think Tank Outlook 2018 organizzato da 01net.

Il primo punto, il computing – ha aggiunto Leo – vede come elemento fondamentale il fatto che siamo sempre più spesso circondati da computer composti da parti specializzate e non da processori adatti a qualsiasi impiego. Stanno arrivando nuove forme computazionali molto vicine ai task da risolvere, come per esempio i computer analogici”.

Un altro ambito su Ibm sta investendo molto è il quantum computing, la piattaforma sulla quale nel lungo periodo si riverseranno i maggiori problemi tecnologici che attualmente abbiamo“.

Intelligenza artificiale e blockchain

Per quanto riguarda il tema intelligenza artificiale, secondo Leo “dopo una prima fase basata su tool generici, ci sta spostando verso strumenti per micro-mercati verticali, quindi un’intelligenza artificiale a supporto delle persone che risolve problemi specifici“.

Un tema molto discusso oggi è il tema blockchain, ma Pietro Leo preferisce parlare di riscrivere il back-end. “Il blockchain per noi rappresenta un elemento strategico ed è un modo per cambiare le modalità con cui due computer si scambiano le informazioni. Ci crediamo parecchio e stiamo investendo molto per ridisegnare i processi di back-end. Sta poi emergendo il cripto anchor ovvero l’elemento di aggancio tra i blocchi che viaggiano nella chain e l’elemento di realtà“.

Un argomento trasversale a tutti gli ambiti IT è la cybersecurity – conclude Pietro Leo -, che si declina in due elementi come tema di investimento. Non solo il classico strumento per proteggere asset informatici aziendali di varia natura, ma un elemento che si aggancia al quantum computing, a dire il vero è il primo algoritmo tra i pochi che sono stati concepiti per funzionare sul quantum computing e che trasformerà la vita applicativa delle aziende e la fattorizzazione dei numeri primi inventata nel ’94. Questo perché fra 10-15 anni tutti i sistemi di codifica usati oggi saranno decrittografati e sarà quindi necessaria una nuova forma di sicurezza basata su nuovi algoritmi, la cosiddetta post quantum criptography

Nel video seguente Pietro Leo racconta in 72 secondi su cosa dovrebbero puntare le Pmi secondo IBM per ottenere un reale vantaggio dalla trasformazione digitale.

 

 

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