Per Microsoft c’è una Revolutionary Road per i giovani imprenditori

Nel quadro di YouthSpark, il programma annunciato lo scorso mese di settembre da Steve Ballmer, una iniziativa tutta made in Italy vuole coinvolgere 17.000 giovani universitari. Insieme a Fondazione Cariplo e Fondazione Filarete, l’obiettivo è imparare a fare impresa.

L’annuncio era stato dato lo scorso 21 settembre dallo stesso Steve Ballmer: un nuovo programma Spark sviluppato con l’obiettivo di creare opportunità di formazione e lavoro per 300 milioni di giovani nel mondo, in collaborazione con enti governativi, organizzazioni no profit e imprese.
”Dopo l’annuncio di Steve Ballmer – racconta oggi Roberta Cocco, Direttore Responsabilità Sociale di Microsoft Italia ogni nazione ha elaborato un certo numero di progetti, secondo i criteri stabiliti dal grant internazionale e li ha sottoposti al vaglio della Corporation per l’ammissione al programma. E due di quelli presentati dall’Italia sono entrati nel programma YouthSpark, ricevendo i finanziamenti previsti dal piano.

In realtà, ricorda Roberta Cocco, già nel mese di giugno, prima del varo di YouthSpark, un altro progetto di social corporate responsability, sviluppato in collaborazione con Cnca (Coordinamento Nazionale Case di Accoglienza) aveva già ricevuto il sostegno da parte della Corporation.
Possiamo dire che stiamo lavorando di fatto su tre progetti, indirizzando a 360 gradi il tema della creazione di opportunità per i giovani. Con Cnca, che si era aggiudicata un grant mondiale l’8 giugno scorso, si parla di case di accoglienza e di supporto concreto a ragazzi in situazione di svantaggio. Con Fondazione Mondo Digitale, che si è aggiudicata uno dei due grant legati a YouthSpark, si lavorerà invece con le scuole dell’area Centro-Sud per incoraggiare il prosieguo dei percorsi formativi nei giovani che lasciano la scuola media superiore, con l’erogazione di corsi di formazione nell’ambito tecnico-scientifico”.

Il terzo progetto, il secondo ad aver vinto il grant mondiale, indirizza invece il mondo universitario e post-universitario ed è stato presentato ufficialmente nella giornata di ieri, alla presenza di Lori Harnick, General Manager Microsoft Corporation per l’area Citizenship & Public Affairs, arrivata in Italia dopo aver partecipato come rappresentante di Microsoft al meeting di Davos la scorsa settimana.
Si chiama Startup Revolutionary Road e vede coinvolte, insieme a Microsoft, Fondazione Cariplo e Fondazione Filarete, quest’ultima, come si legge sul sito istituzionale, ” centro di eccellenza per la generazione di nuovo sapere e per il trasferimento tecnologico verso le PMI nei campi delle Scienze della Vita, delle Biotecnologie e della Salute”.

Ambizioso l’obiettivo, così come illustrato da Roberta Cocco: Coinvolgere 17.000 giovani dando loro gli strumenti e le competenze per entrare nel mondo del lavoro, diventando essi stessi motori di business”.

Formazione è la parola chiave del progetto, che si articola in due fasi.
La prima, “Youth to Startup” prevede l’accesso dei giovani ai una serie programmi già consolidati nel mondo Microsoft: DreamSpark e ImagineCup. L’obiettivo è arrivare al termine del percorso avendo acquisto le competenze necessarie per realizzare un proprio Business Plan.
La fase di business vera e propria inizia con “Startup School”, che prevede training di natura business e tecnica, anche attraverso l’accesso ai programmi BizSpark e StudentToBusiness.
L’obiettivo, in questo caso, è trasformare un’idea in una impresa, avvalendosi tra l’altro del supporto di trainer e di amministratori delegati di starup che al successo sono già arrivate.

In effetti, accanto ai tre promotori principali, Startup Revolutionary Road potrà contare anche sul supporto di realtà come
Associazione Techgarage, Fondazione Politecnico di Milano, I3P e Innovaction Lab, che nel corso di quest’ano promuoveranno eventi, seminari, startup school e attività di mentoring.
”Startup Revolutionary Road deve diventare una fucina di idee – conclude Cocco – attraverso la quale i giovani possano davvero inventarsi un modo nuovo di fare impresa”.

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