Per Eito, l’It è fuori dal tunnel

Archiviato un 2003 ancora deludente, soprattutto per l’Italia, l’Osservatorio europeo prevede crescite contenute, ma reali, per il 2004 e 2005

Emblematica la slide di apertura, con la quale Bruno Lamborghini,
presidente di Eito (European Information Technology Observatory) ha
inaugurato la sessione di presentazione del rapporto 2004, sullo
stato e le prospettive del mercato hi-tech in Europa.
«Out of the tunnel!», è la citazione testuale. E a dire il vero, dopo
anni in cui sembrava che il comparto It avesse davvero imboccato una
galleria senza uscita, l’annuncio è di quelli che si ascoltano con
piacere.
Soprattutto perché confortato da una serie di dati e di indicatori
che confermano la tendenza. Certo, tutto in modo estremamente
graduale, ma con un’idea di continuità che rassicura.
Se nel 2003 il mercato europeo dell’Ict nel suo complesso è riuscito
a mettere a segno un incremento modestissimo, ma incoraggiante
rispetto al 2002, attestandosi a un +0,8%, il 2004 non vedrà certo il
ritorno di crescite a due cifre, ma dovrebbe chiudersi con un valore
nell’ordine del 3,1%, che nel 2005 potrebbe arrivare a sfiorare il 5%.
Un po’ diverse, e decisamente più modeste, sono le cifre che
riguardano il solo comparto It.
Il 2003 si è chiuso con un segno negativo (-1,2%), tendenza questa
che potrebbe riuscire a invertirsi nel corso di quest’anno, fino a
toccare un non esaltante, ma ancora una volta incoraggiante +2,4%,
che il prossimo anno potrebbe riuscire a toccare il +4,3%, grazie
soprattutto al tanto atteso decollo del mercato di sostituzione, che,
come evidenziato da mesi dalla maggior parte degli istituti di
ricerca, privilegia i notebook rispetto ai desktop.
Peraltro, è l’osservazione che viene da Eito, il prossimo
allargamento dell’Unione europea a nuovi paesi aiuterà lo sviluppo
del mercato interno, soprattutto laddove governi e istituzioni
saranno in grado di promuovere politiche di incentivazione per lo
sviluppo e la diffusione dell’Ict, con particolare riguardo per
tematiche quali e-business, e-government, e-learning ed e-health.
Tutto questo anche tenendo in debita considerazione il ritardo che
molti paesi europei ancora mostrano rispetto agli Stati Uniti.
Per quanto riguarda il nostro Paese, il rapporto Eito come al solito
ci assegna una discreta alternanza di luci e ombre, anche se per
fortuna le ombre sembrano relegate al 2003.
Lo scorso anno, infatti, l’Italia si è meritata il ruolo di fanalino
di coda pesando in modo abbastanza evidente sul -1,2% del comparto
It. Laddove la Spagna è riuscita a crescere del 3,3%, il Regno Unito
è riuscito a contenere il calo al -0,3% e Francia e Germania non
scendono oltre il -1,9%, l’Italia si merita la maglia nera e registra
un -2,7% rispetto al 2002.

Ma per il 2004 le cose già dovrebbero migliorare. Stando alle
previsioni rilasciate da Eito, il nostro Paese dovrebbe chiudere il
2004 con una crescita dell’1,7% per arrivare nel 2005 a un +4,5%,
decisamente più allineato rispetto alla media dell’Europa occidentale.
Certo, non riusciremo a tenere testa alla Spagna, per la quale già da
quest’anno si prevedono crescite del 5,4% che arriveranno al 7,7% nel
2005, ma riusciremo gradualmente ad allinearci all’andamento di
Francia e Gran Bretagna (entrambe con un +2,4% nel 2004 e un +4,3%
nel 2005).
Peggio di noi farà la Germania, che quest’anno non dovrebbe crescere
oltre l’1,2% e il prossimo anno dovrebbe attestarsi al +3%.
Un po’ meglio è l’andamento del nostro Paese nel mercato Ict nel suo
complesso. Già nel 2003 l’Italia ha registrato un incremento
superiore alla media dell’Europa occidentale, mettendo a segno un
+1,3% leggermente superiore a quel +0,8% di cui abbiamo fatto cenno
prima. Anche in questo caso non riusciamo a seguire i trend di
Spagna, ma riusciamo ad allinearci al Regno Unito e addirittura
superiamo Francia e Germania. Tendenza che si conferma nel 2004, con
un +3,1% perfettamente in linea con la media continentale e un +4,6%
nel 2005.
Banda larga, reti integrate per e-business ed e-government, nuovi
contenuti digitali sono i driver della ripresa, con le Tlc che
crescono del 27% nel 2003 e per le quali si prevedono incrementi del
3,85% nel 2004 e del 4,3% nel 2005. Ma, secondo Lamborghini, i driver
da soli non bastano: devono essere accompagnati da attente
misurazioni degli obiettivi e dei risultati raggiunti. Tenendo in
massima considerazione temi quali convergenza, contenuti, mobilità.
E senza trascurare tutto quanto ha a che vedere con i nuovi media
digitali, ai quali il rapporto ha per la prima volta dedicato uno
studio a latere.

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