Per Ecs un ruolo da Outsourcer selettivo

Con l’evolversi del mercato, la società di locazione hardware sta allargando a nuovi servizi e tecnologie, come la virtualizzazione, il proprio raggio d’azione

Da 25 anni in Italia, Ecs (attiva nella gestione delle infrastrutture It) appartiene al 100% a Gruppo Société Générale, presente in tutto il mondo.

«Nel nostro paese è la seconda filiale per importanza e fatturato, dopo la Francia, per cui anche noi siamo parte della storia della società che ha 30 anni di vita – ci spiega Nicola Barbi, executive director della società in Italia -. Da anni abbiamo avuto come unico core business la locazione di hardware, partendo dai grandi sistemi di Ibm fino ai pc, ma dal 2000 stiamo aggiungendo nuovi business. Oggi che il mondo è cambiato, in quanto la maggioranza dell’hardware che allochiamo è rappresentata da personal computer, abbiamo percepito che il cliente sempre più vuole avere anche tutti i servizi legati alla loro gestione, affinché le macchine funzionino sempre in modo corretto all’interno dell’azienda».

Per cui Ecs, che si rivolge ad aziende con almeno 50 postazioni, presenta un progetto di installazione dei prodotti hardware locati che vanno dallo storage alle periferiche, coordinandosi anche con competenze specialistiche esterne nel caso non bastassero quelle interne, «perché non siamo tuttologi» puntualizza l’executive director.

Su due cose Eds non si vuole impegnare: sul software e sul body rental. Infatti Barbi chiarisce che la società mette a disposizione dei clienti degli esperti, ma per tempi limitati e all’interno di un progetto, ma questo non è body rental.

«Noi, invece, – prosegue – vogliamo essere considerati come un outsourcer selettivo in quanto vogliamo aiutare l’It manager a gestire l’infrastruttura hardware, prendendoci noi cura che tutto funzioni, per cui il responsabile It si può occupare con il suo staff dello sviluppo informatico dei processi di business che l’azienda gli chiede».

Con l’affermarsi della tecnologia di virtualizzazione, Ecs si è impegnata anche su questo fronte e a oggi ha ottenuto la certificazione Vmware per 15 persone, su 250 che sono attive in Italia. Lo stesso Barbi crede così tanto in questo approccio tecnologico che anche lui ha voluto ottenere la certificazione. Su questo fronte, comunque, la società si sta aprendo anche ad altri vendor come Citrix, che peraltro è stato scelto per attivare un progetto interno a Ecs di virtualizzazione dei pc.

«Dal momento che viene tutto centralizzato – osserva il manager – abbiamo dovuto mettere in sicurezza in modo nuovo anche la rete, e il risultato è che i nostri pc virtualizzati sono diventati molto più veloci rispetto a prima. Peraltro, l’approccio di implementare internamente l’innovazione è anche un modo per dimostrare al mercato che siamo sempre pronti ad affrontare e a proporre nuove sfide tecnologiche. Certo noi in futuro venderemo meno hardware, ma davanti a un mondo che cambia non possiamo far altro che seguirlo, per cui la sfida è di acquisire nuove competenze in ambito virtualizzazione, cloud computing, sicurezza anche a livello storage e networking».

In Italia, Ecs conta 1.700 clienti, ai quali fornisce per l’80% pc, dove i portatili hanno superato i desktop, per un valore di locazione di circa 250 milioni di euro.La società, inoltre, tiene a sottolineare la propria indipendenza dai brand, la solidità finanziaria, e la competenza nell’It, in quanto è in grado di proporre progetti che riguardano l’implementazione di tutto l’hardware aziendale, compresi i server di fascia alta e i mainframe (in locazione ne ha cinque).

«Per la manutenzione ci appoggiamo a un ecosistema di partner: per esempio, per quanto riguarda i pc, ci affidiamo alla Stemar di Brescia, ma siamo anche aperti a eventuali acquisizioni locali sul fronte dei servizi, se lo riteniamo conveniente – prosegue Barbi -. Per quanto riguarda i servizi di hosting, a Parigi abbiamo un data center che utilizziamo per noi e per i clienti, mentre in Italia per queste necessità ci appoggiamo ai grossi data center che fanno hosting».

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