Per commercio e servizi le vendite saliranno nella coda del 2010

L’ultima indagine di Unioncamere mostra che molti imprenditori si aspettano conti in crescita nel trimestre finale dell’anno

Gli ultimi tre mesi del 2010 potrebbero risollevare, almeno parzialmente, le vendite per le imprese del commercio e dei servizi. I numeri del penultimo trimestre, come rivela Unioncamere, hanno visto un calo del 3% nel settore commerciale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con la punta più bassa per il commercio al dettaglio di generi alimentari (-4,5%). Le regioni più colpite sono quelle meridionali (-5,9%). Il settore dei servizi ha registrato diminuzioni variamente accentuate. Il volume d’affari si è mantenuto in rosso soprattutto per la categoria mense/bar (-2,9%) e per quella generica “altri servizi” (-2,1%); in controtendenza i trasporti con +1,2% tra 2009 e 2010.

Prevale l’ottimismo
Così tutte le speranze sono proiettate nel quarto e ultimo trimestre dell’anno. Gli imprenditori ottimisti prevalgono su quelli pessimisti: il 36% ritiene che le vendite aumenteranno nella coda del 2010, contro il 14% che continua a vedere nero; la percentuale s’impenna considerando le aziende con oltre venti dipendenti (55% di ottimisti sul totale). Per l’altra metà delle aziende, invece, gli affari si annunciano stabili. Gli imprenditori più agguerriti si trovano nel Nord Ovest, dove il 46% (addirittura 66% nelle realtà con oltre venti dipendenti) prevede conti in crescita nel finale dell’anno contro l’11% che stima una nuova diminuzione del fatturato aziendale. Sopra la media anche il Nord Est (39% di ottimisti), mentre il Sud rimane in fondo alla classifica con soltanto il 24% delle imprese che si aspetta almeno qualche fuoco d’artificio nelle vendite in vista di Natale.

Il maggiore incremento di vendite dovrebbe interessare i supermercati, ipermercati e grandi magazzini: qui oltre metà (55%) delle insegne pensa che l’ultimo trimestre 2010 sarà positivo, mentre appena il 6% si mostra ancora pessimista e il 40% prevede stabilità, senza variazioni rilevanti. Passando, invece, ai servizi, le imprese più ottimiste sono quelle delle categorie mense/bar e informatica/telecomunicazioni, entrambe con il 34% di previsioni in crescita per i mesi finali dell’anno. Soltanto nella categoria di alberghi, ristoranti e servizi turistici prevalgono ancora i pessimisti, 25% contro 20 per cento.

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