Per Acer la crescita passa dal form factor…

…e dagli Stati Uniti, prossima frontiera dell’espansione della società

22 settembre 2003 Se lo scorso anno il paradigma era la connettività
in generale e il wireless in particolare, l’edizione 2003 della
Conferenza europea di Acer ha posto forte l’accento sul
form factor.
Vero driver, a detta di Roger
Kay
, vice president Client Computing e Personal Computing in
Idc, delle scelte del cliente. Scelte non uniche, non univoche,
bensì orientate a un’idea di ottimizzazione.
La chiave, in altre parole, è
enfatizzare il form factor per sviluppare e rendere disponibili prodotti
diversi, ciascuno indirizzato all’ottimizzazione di uno specifico aspetto.

Non si parla più, dunque, di strumenti onnicomprensivi, bensì di apparati
diversi che vanno a comporre un mix di cui l’utente professionale o consumer si
dota.
È evidente che in questo scenario, la chiave per un produttore è
quella della molteplicità dell’offerta, non solo per rispondere
ai diversi livelli della domanda, ma anche per lavorare sulla fidelizzazione di
un cliente di cui si può aspirare a diventare fornitore di riferimento per le
diverse necessità di ottimizzazione.
Dotarsi di un notebook, o tablet o
subnotebook, non esclude infatti la coesistenza con un desktop,
un pda o un blade client, senza naturalmente trascurare l’aspetto meramente
ludico, con l’adozione di un Media Center, indirizzato non alla
produzione di contenuti ma la puro entertainment.
Se questo è lo scenario –
e questo di fatto è lo scenario che è stato mostrato da Idc – è
evidente che Acer ha molto da dire in merito, dal momento che
la sua offerta sta gradualmente abbracciando tutte le aree di ottimizzazione.

Ma è anche evidente che l’inserimento di nuove tecnologie o di nuovi form
factor non è casuale e va ad incasellarsi in un’attenta strategia di
penetrazione di mercati e geografie.
Ecco dunque che l’offerta per le
piccole e medie imprese si arricchisce non solo di notebook
destinati a soddisfare la domanda di desktop replacement, ma anche di
blade client” – ovvero pc completi in rack mount – che
ottimizzano le esigenze di gestione, di tablet, server, monitor e proiettori,
questi ultimi estremamente compatti e particolarmente interessanti dal punto di
vista del rapporto prezzo-funzionalità.
Parimenti, la cosiddetta area
consumer trova nuove risposte per il mercato di sostituzione,
con notebook proposti in alternativa al desktop, ma anche con soluzioni
indirizzate a esigenze nuove.
Dal tablet, in questo caso visto
nell’accezione di Idc come strumento per lo studente, al già citato Media
Center.
In questo caso siamo in presenza di un pc che, pur non utilizzando
il sistema operativo Windows Media Center (non ancora disponibile sul mercato
italiano ndr.), di fatto indirizza un’utenza che vuole integrare su un
unico apparato tv, radio, dvd, fotografia, musica, ovvero tutto quanto è
“fruizione” di contenuto.
E poi i display, con un’offerta
che va sempre più allargandosi a sfiorare i confini dell’home theatre.

Un’ampiezza di gamma sempre più enfatizzata, accompagnata da una attenta
strategia di penetrazione dei mercati, che dopo aver consolidato la presenza, il
peso e le strategie commerciali della società in Paesi quali l’Italia o il Regno
Unito, oggi guarda a Spagna, Francia e Olanda come ai prossimi
obiettivi strategici.
E che non prescinde più dagli Stati
Uniti
. È qui che Acer intende giocare un ruolo sempre più
significativo, con una strategia di penetrazione che punta in
primo luogo alla brand awareness. Obiettivi ambiziosi anche qui, ma
raggiungibili, secondo Gianfranco Lanci, presidente di Acer
Emea
. “Una accorta politica di investimenti, complice anche
l’assenza di barriere linguistiche che hanno a volte costituito un freno sui
singoli mercati europei, ci dovrebbe consentire di raggiungere il quinto posto
negli Stati Uniti nel giro di un paio d’anni
”.
Il che, davvero, non
sarebbe poco.

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