Pc a basso costo? L’India ci prova

I pc al di sotto dei 300 dollari: dal sogno alla realtà.

Non sono passati così tanti mesi e forse qualcuno ancora si ricorda di
Simputer.
Fece scalpore circa un anno fa, quando fu ufficialmente lanciato dopo tre anni di gestazione. Un “simple computer”, realizzato con il contributo del Governo indiano, del tutto simile a un palmare evoluto, con sistema operativo Linux e, quel che più contava, un costo davvero esiguo.
Tra le società licenziatarie del Simputer, autorizzate cioè a produrlo e distribuirlo commercialmente, c’era Ancore Software, che oggi ritorna alla ribalta con un progetto che in questo caso riguarda un vero e proprio pc a basso costo.
Lo ha presentato nei giorni scorsi, si chiama Mobilis, monta un processore Intel XScale Pxa255 nelle versioni da 200 o 400 MHz, 128 Mb di SdRam e integra uno schermo Vga da 7,4”.
Touch screen, stilo, 750 grammi di peso, durata delle batterie nell’ordine delle 6 ore e, soprattutto, sistema operativo Linux sono le altre caratteristiche di un prodotto che, nella versione base, dovrebbe avere un prezzo nell’ordine dei 230 dollari.
Mobilis è stato realizzato in diverse versioni e configurazioni, con e senza tastiera integrata, con antenna Gps e modem Gprs, con schermo Tft, ma in ogni caso il prezzo non dovrebbe superare i 280 dollari.
Si tratta, è chiaro, di macchine indirizzate a un mercato specifico, quello indiano, avendo come target studenti, small business e professionisti, ma è evidente che la proposta di Ancore segua lo stesso filone nel quale da qualche tempo si stanno muovendo anche altri player, con una diversa presenza sul mercato.
Amd, ad esempio, ha una partnership con Tata Group, per la produzione, sempre sul mercato indiano, del suo Personal Internet Communicator.
E la taiwanese Via Technologies ha presentato sempre in questi giorni un primo progetto del suo Terra Pc, del quale presenterà i prototipi al prossimo Computex di Taipei, per il quale già si parla di un costo indicativo non superiore ai 250 dollari.
Una volta definitivo, il progetto verrà ceduto in licenza ai produttori di pc in tutto il mondo, con l’obiettivo di farne un prodotto commercialmente disponibile già dal prossimo autunno.
Per
mantenere i costi bassi, Via mette applicazioni e sistema operativo su flash
invece che su hard disk. Cosa che da un lato consente di abbassare anche i
rischi legati ai virus dall’altro però rende un po’ più complessi gli
aggiornamenti.

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