Passata l’alluvione, WD torna più competitiva di prima, grazie a Hitachi

Di nuovo in grado di soddisfare la domanda, Western Digital punta sulla neoacquisita HGST, che opererà come entità autonoma, per rivestire un ruolo di primo piano anche nel mercato enterprise. Il focus rimangono sempre gli hard disk.

E’ una Western Digital (WD) decisamente rinfrancata quella
che si è presentata alla stampa per fare il punto della situazione. “Ci siamo lasciati alle spalle gli effetti dell’alluvione
in Tailandia
– ha affermato il Chief
Operation Officer Tim Leyden
e
dalla fine dello scorso aprile riusciamo di nuovo a soddisfare in modo adeguato
la domanda. Inoltre, dopo l’approvazione dell’antitrust, la nostra acquisizione
di Hitachi sta finalmente procedendo secondo quanto avevamo pianificato
”.

In effetti, sono parecchi gli aspetti su cui Leyden vuole
mettere l’accento per dare la più precisa idea possibile di cosa sia oggi WD e
a che punto sia l’attività di recovery dopo che lo scorso ottobre alcune delle
più importanti fabbriche sono state sommerse da due metri d’acqua, mentre ora
stanno tornando a lavorare a pieno ritmo. “E
questo in tempi record
– ha puntualizzato Leyden -. Tutti dicevano che ci sarebbe voluto almeno un anno per riprendere
l’attività, invece già dopo 46 giorni dall’alluvione siamo stati in grado di
produrre il primo disco e oggi le fabbriche sono completamente ristrutturate
”.

Leyden ha sottolineato il grande impegno del popolo
tailandese a voler ripartire dopo l’alluvione, che ha colpito oltre 14mila
fabbriche. Nella catastrofe, infatti, sono state coinvolte anche le aziende che
forniscono gran parte dei componenti necessari alla produzione degli hard disk
(e non solo per WD). E anche queste sono state in gran parte ripristinate.

La società può finalmente iniziare a guardare in modo più
sereno al futuro, ma chiaramente il passato recente è stato influenzato
dall’impossibilità di soddisfare le richieste dei clienti, dovendo lasciare
spazio ai concorrenti. Così i 55 milioni di dischi prodotti lo scorso settembre
rimangono un risultato che richiederà ancora un po’ di tempo per essere
bissato. Però i presupposti per arrivarci entro breve sembrano esserci.

D’altra parte, ora WD può fare affidamento anche
sull’apporto che, in caso di necessità, potrebbe arrivare dall’acquisizione di
Hitachi Global Storage Technologies (HGST), che lo ricordiamo, ha richiesto un
investimento di 4,7 miliardi di dollari. Leyden ha però voluto chiarire che “le due aziende opereranno, almeno per 24
mesi, come entità distinte e potranno anche entrare in competizione in
determinati ambiti. Tuttavia, potranno trarre vantaggio dalle rispettive
competenze
”.

E’ però difficile pensare a una grande competizione tra due
realtà che agiscono da sempre in due ambiti distinti: retail, canale e desktop
WD ed enterprise HGST. Inoltre, come ha evidenziato Leyden, “è stata proprio questa complementarietà a
portare all’acquisizione. Hitachi, grazie anche al suo passato legato a IBM, ha
fornito a WD l’opportunità di entrare nel mondo aziendale
”. Dove sinora la
società era pressoché inesistente, ma dove invece era ben posizionato
l’acerrimo rivale Seagate.

A fronte di questa acquisizione, il panorama mondiale dei
produttori di hard disk vede oggi tre grossi poli WD/HGST, Seagate/Samsung e
Toshiba/Fujitsu, che, secondo i più recenti dati IDC, detengono rispettivamente
il 47%, 40% e 13% del mercato.

Il nostro obiettivo
per il futuro non è focalizzarci sul market share
– ha concluso Leyden – quanto invece porre maggior attenzione sui
petabyte di storage che saremo in grado di rendere disponibili
”. E detto da
chi praticamente ha la metà del mercato, è facile credere che le cose andranno
davvero in tale direzione.

Riguardo i prodotti, nonostante tanto si parli di SSD, WD
rimarrà fortemente legata agli hard disk. “Riteniamo
che entro il 2015, il 70% dei dati saranno archiviati ancora su hard disk

ha detto Richard Rutledge, Senior Vice
President Marketing di WD
-. D’altra
parte, oggi il secondo supporto più usato per l’archiviazione è quello ottico,
che però presenta limiti notevoli in termini di capacità. Mentre molte aziende
preferiscono ancora fare i loro backup su nastro, perché più economico, seppure
meno versatile
”. Implicitamente, per WD c’è quindi ancora la possibilità di
espandere il raggio d’azione per entrare in quegli ambiti dove la tecnologia
usata è più datata.

Se quindi l’azienda non prevede grandi evoluzione sul
versante dei dischi allo stato solido, tramite Rutledge anticipa invece
un’ulteriore “riduzione dello spessore
dei dischi da 2,5 pollici, che scenderà a 5 mm nel 2013. Ma è anche allo studio
una nuova tecnologia basata su laser per aumentare ulteriormente la densità di
memorizzazione dei dati. Non la vedremo però sul mercato prima del 2015
”.

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