Palmisano: multinazionali, addio

Il Ceo di Ibm lancia la sua provocazione: dopo le multinazionali è l’ora delle globally integrated enterprise.

Solitamente taciturno, quando prende la parola pubblicamente trova subito
ampia eco.

Figurarsi quando manda una lettera aperta al Financial Times.
Così nella giornata di ieri
Sam Palmisano, chief executive officer di Ibm, ha lanciato un messaggio forte
diretto non semplicemente a Ibm, ma a tutte le multinazionali.

In particolare, Palmisano ha fatto esplicito riferimento
alla necessità di modificare l’idea che generalmente il mercato ha delle
multinazionali e addirittura si è fatto promotore di un nuovo modello
organizzativo che in Ibm già chiamano “globally integrated enterprise“.


Non più multinazionali dunque, ma aziende integrate a livello globale. È
questo, sostiene Palmisano, il modo migliore per organizzare le attività di
business.

Ma due sono gli asset sui quali deve poggiare l’azienda integrata pensata da Palmisano: in primo luogo gli skill di alto livello, dei quali l’azienda deve poter disporre in misura sufficiente; in secondo luogo gli standard in termini di governance, trasparenza, privacy, sicurezza e qualità, per i quali sono richiesti aggiornamento, manutenzione e allineamento anche quando i prodotti e le strutture siano gestiti da decine di organizzazioni differenti.

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