Oracle torna all’attacco contro PeopleSoft

A testimonianza di un interesse nell’acquisizione tuttora attivo, la casa di Larry Ellison contesta i dati trimestrali della rivale-bersaglio, legandoli all’applicazione del Customer Assurance Program.

25 novembre 2003 A dispetto di chi la vorrebbe in ritirata, Oracle ha ribadito di essere ancora nel pieno del tentativo di acquisizione ostile di PeopleSoft, per un valore ancora attestato a 7,3 miliardi di dollari. L’azienda è tornata a parlare dell’argomento per evidenziare che, secondo i propri riscontri, la rivale nell’Erp sarebbero emerse irregolarità nel computo del fatturato trimestrale, in relazione all’applicazione del Customer Assurance Program (Cap). L’iniziativa, lo ricordiamo, è stata avviata da PeopleSoft come mossa difensiva rispetto a tentativi di acquisizione e prevede che i propri clienti possano rivendicare un rimborso di un valore fra due e cinque volte quello delle licenze acquistate qualora l’azienda venga comprata e ci sia un conseguente allentamento nel supporto dei prodotti. Il Cap sarebbe stato applicato negli ultimi tre trimestri, incluso quello in corso, ma ogni volta con termini differenti. Nell’ultimo quarter, in particolare, è stato aggiunto come elemento utile per il rimborso anche il cambio del top management. Citando la normativa legale in materia applicata negli Usa, Oracle ritiene che alcuni valori di fatturato non avrebbero dovuto essere inclusi e vadano invece conteggiati solo al momento in cui i termini previsti nei contratti Cap siano spirati.


Naturalmente, PeopleSoft ha fatto sapere di ritenere i propri conteggi del tutto corretti, interpretando l’uscita come l’ennesima manovra di disturbo della rivale. La contesa, di fatto, si sta giocando sui nervi, con l’oggetto del takeover ostile che cerca di evitare qualunque azione che possa indebolirne il valore e il potenziale compratore che cerca, all’opposto, di impedire che lo stesso valore salga indebitamente. Oracle aveva già dichiarato nel recente passato di essere in attesa dei risultati delle analisi antitrust del Dipartimento di Giustizia Usa e della Commissione europea. I due pronunciamenti sono attesi per l’inizio del prossimo anno e da allora in poi dovrebbero essere più chiare le carte in mano ai due contendenti. In ogni caso, l’azienda sta cercando altre aziende da comprare e l’eventuale integrazione di PeopleSoft sarebbe solo uno dei tasselli di un mosaico più complesso.

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