Oracle protagonista della migrazione dei server su Linux

L’iniziativa, chiamata Unbreakable Linux, esce dall’alveo degli annunci marketing ed entra nel mondo reale dell’implementazione tecnologica. La società ora è pronta a supportare tutti i programmi di sviluppo e di porting che i partner intenderanno intraprendere.

 


 


La strada che Oracle ha deciso di seguire per sviluppare la piattaforma Linux è concettualmente semplice: dare supporto per facilitare la migrazione verso il mondo aperto. La società, infatti, ha lanciato il programma Unbreakable Linux indirizzato agli Isv che intendono sviluppare applicazioni Oracle, utilizzando come sistema operativo Linux. All’utente finale è garantito un risparmio, sia nei confronti di macchine ad architettura Risc, sia nei confronti di server basati sui sistemi operativi Microsoft.


In questo progetto non rientra solo il database, ma anche l’application server e la e-business suite. Anzi, questi ultimi prodotti saranno proprio i maggiori beneficiari della strategia, come ci ha confermato Mark Jarvis, Chief marketing officer e senior vice president di Oracle. "Tutte le applicazioni middleware – ha detto Jarvis – e il 75% dei database Oracle possono girare su architetture Intel e con il sistema operativo Linux. Benchmark Tpc eseguiti con server identici, ma con diversi sistemi operativi, in un caso Linux e nell’altro Windows, hanno dato risultati significativi e molto interessanti. Le prestazioni del database Oracle erano identiche, mentre variava il prezzo per transazione. La soluzione con Linux era meno costosa a parità di prestazioni. Analogo discorso possiamo farlo anche per le macchine Risc. Anzi, per quest’ultime il risparmio è ancora maggiore perché a parità di prestazioni l’hardware di una piattaforma Risc costa molto di più. Oracle, attraverso Unbreakble Linux, vuole dare un forte impulso alla comunità che lavora con i nostri prodotti".


Quest’ultimo concetto è stato ribadito anche da Tim Payne, senior director 9i marketing Oracle per l’Emea: "Quest’anno Oracle investirà 150 milioni di dollari in questo progetto. Fornirà supporto, programmi, possibilità di integrare gratuitamente componenti firmati Oracle all’interno delle applicazioni, attività di marketing e molto altro ancora. Vogliamo, così, diventare il database per Linux. Questa piattaforma è in grado di soddisfare tutte le esigenze del mercato: le grandi realtà, attraverso batterie di cluster, e le piccole e medie, garantendo un sicuro risparmio. Gli sviluppatori in questa fase sono una risorsa molto importante ed è per questo che possono contare su una parte del programma dedicata a loro. Programma che, partendo da una base comune, subirà delle nazionalizzazioni, soprattutto per quanto riguarda il marketing. Un altro fattore importante per Unbreakable Linux è il supporto, Oracle sarà l’unico punto di riferimento sia per il sistema operativo sia per i propri prodotti. In ogni nazione è presente quello di primo livello. Non supporteremo tutte le distribuzioni, ma seguiremo solo quelle di Red Hat e di United Linux".

Il mercato dà ragione


La scelta fatta dalla società americana si spiega con i risultati emersi dalle ultime ricerche di mercato; queste prevedono nei prossimi anni una decisa crescita del mercato legato a Linux e al mondo open source in generale. Soprattutto molte installazioni, che, oggi, sono ancora allo stato di pilota, andranno in produzione con evidenti vantaggi per Oracle che si troverà con realtà che già utilizzano queste piattaforme Linux per applicazioni aziendali. Un altro fattore da non sottovalutare è la nuova generazione degli studenti di informatica che si è formata lavorando su sistemi Linux e che sarà, quindi, in grado di lavorare su queste architetture.


L’offerta Unbreakable Linux vuole mettere i partner, che scelgono di adottare la piattaforma Linux per i loro sviluppi, nelle condizioni di essere operativi e propositivi sul mercato. "Oracle è il database giusto per Linux – ha concluso Payne – e Linux è un sistema operativo adatto a Oracle: è stabile, permette la costruzione di cluster, garantisce un sicuro risparmio, sia all’utente finale sia allo sviluppatore. Noi ci impegniamo a fornire il supporto tecnico a questa piattaforma in modo da rendere conveniente per i nostri partner e i loro clienti la migrazione verso Linux". La presa di posizione di Oracle mette in prima fila Linux come piattaforma server del futuro, come già sottolineato da diversi analisti: secondo Idc, per esempio, il mercato dei database su Linux varrà nel 2006, 5,9 miliardi di dollari.

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