Home 5G L'intelligenza sarà connessa: Oppo parla già di 6G

L’intelligenza sarà connessa: Oppo parla già di 6G

Alla IEEE International Conference on Communications (ICC), terminata a Shanghai lo scorso 24 maggio, Oppo ha presentato la sua visione per un futuro di intelligenza connessa e lo ha fatto parlando di 6G.

Henry Tang, Director of Standards Research and Chief 5G Scientist di Oppo, ha parlato proprio di andare oltre il 5G (B5G (Beyond 5G) & 6G: Connecting Intelligence) verso un futuro in cui “dopo il lancio di 5G, delle tecnologie come l’ Intelligenza artificiale e le telecomunicazioni continueranno a potenziarsi e a migliorarsi a vicenda, abilitando la vera interconnessione tra le persone, le cose e l’intelligenza“.

Tang ha condiviso le prospettive e la visione di Oppo per l’evoluzione di una cosiddetta “intelligence era” attraverso la connettività di prossima generazione.

Questa evoluzione dell’intelligenza connessa, dal 5G al B5G al 6G, come un sistema “per l’intelligenza artificiale, dall’intelligenza artificiale e dell’intelligenza artificiale” sarà una trasformazione che cambierà radicalmente il modo di vivere e di lavorare.

Il 5G è un momento di passaggio

Nella fase “per l’intelligenza artificiale“, ossia nel breve periodo, il 5G consentirà nuove connessioni tra le persone e le cose che possono essere utilizzate per sostenere applicazioni verticali esistenti come l’IoT per il consumatore, IoT per le aziende e video in HD.

Allo stesso tempo, l’adozione dell’Intelligenza artificiale in un business come la guida autonoma mostra come AR e VR siano pronte ad accelerare. Di fronte alla guida autonoma, all’ubiquitous reality e ad altre applicazioni di Intelligenza artificiale con elevati requisiti di potenza computazionale, storage e bassa latenza, il 5G apre canali in tempo reale e ad alta velocità per realizzare funzionalità come il “cloud perception, cloud learning e cloud collaboration.”

Obiettivo 6G

Per il futuro Tang immagina un mondo condiviso da persone ed agenti intelligenti, con B5G e 6G come fattori chiave per l’interconnettività “Human-Thing-Intelligence“.

Man mano che le tecnologie evolvono, nella fase successiva,”dall’Intelligenza artificiale“, l’obiettivo è quello di migliorare il sistema 5G introducendo funzionalità di Intelligenza artificiale come le reti neurali e il machine learning.

L’implementazione dell’Intelligenza artificiale risolverà imperfezioni e imprecisioni nelle teorie delle telecomunicazioni wireless esistenti, rendendo l’ecosistema 5G più veloce, più delicato e più efficiente al fine di soddisfare le crescenti esigenze delle prestazioni della rete.

Guardando all’era del 6G, Tang ha spiegato che sempre più imprese saranno gestite in gran parte senza l’intervento umano.

Senza intervento umano

In questo futuro intelligente, aumenteranno anche gli scenari in cui le macchine e l’intelligenza artificiale interagiranno direttamente, creando così la domanda di sistemi swarming, le cui capacità sono maggiori di quelle dei suoi singoli agenti.

Henry Tang l’ha chiamata “collective intelligence“. Un nuovo modello di business che emergerà durante questa fase “dell’Intelligenza artificiale” riguarderà le connessioni intelligenti tra dispositivi intelligenti.

Oltre ai dati tradizionali come i media data, sensor data e control data, un nuovo tipo di dati che occuperanno la rete 6G saranno trasmissioni “smart” basate sull’intelligenza artificiale, il che significa che i dispositivi saranno in grado di condividere e trasmettere messaggi di Intelligenza artificiale tra loro.

Poiché attualmente stiamo sperimentando il 5G, le tecnologie 6G dovranno nuovamente superare una serie di sfide per migliorare le prestazioni, come migliorare drasticamente la velocità, la latenza, l’affidabilità, la copertura, l’efficienza energetica, la densità di connessione, la precisione e la sicurezza.

Oppo ha formato il suo primo team dedicato al 5G nel 2015 e da allora ha investito molto nella tecnologia di prossima generazione in settori come la standardizzazione, l’R&D e le applicazioni. Ha contribuito al 3GPP presentando oltre 2.800 proposte tecniche all’organizzazione degli standard 5G.

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