Open4.it, un service provider che sfrutta l’open source

La società offre servizi di messaging e di publishing avvalendosi delle partnership con Ibm, per l’infrastruttura hardware Linux, e di AoNet per quanto riguarda la gestione del data center e la connettività.

Si definisce Managed service provider e si caratterizza per l’utilizzo esclusivo di software open source. Questo, in sintesi, è il biglietto da visita di Open4.it, un marchio della giovane realtà milanese Msp.it che vede la partecipazione e la collaborazione dell’incubatore IN3.

Avvalendosi delle partnership con Ibm, per l’infrastruttura hardware, e di AoNet per quanto riguarda la gestione del data center e la connettività, Open4.it offre soluzioni applicative in modalità Asp. Attualmente sono erogati un servizio di collaboration (e-mail, groupware, instant messaging, anche con abilitazione all’accesso vocale, Wap e Sms) e un sistema editoriale con gestione di contenuti e servizi sul Web. Nel carnet è prevista, inoltre, una soluzione di e-commerce, che comprenderà la gestione delle scorte e la fatturazione, funzionalità di Crm e di marketing one-to-one. Ampio il target di destinazione, coinvolgendo le intranet ed extranet di aziende di qualsiasi dimensione e tutti i portali di comunicazione e transazionali, da quelli editoriali ai siti di e-commerce ai progetti per enti pubblici.


Ma aldilà dei servizi offerti, il tratto distintivo di Open4.it è, come si accennava in precedenza, l’utilizzo di software open source sia per i servizi di front end che per la gestione del back end.

Sui server Ibm ottimizzati per Linux (organizzati in cluster con sistemi di ridondanza) funzionano, a tale scopo, applicazioni come Linux Virtual Server, che si occupa della distribuzione del carico e del bilanciamento dinamico, l’intrusion detection system Snort, altri tool di sicurezza come Tripwire, e OpenNms che gestisce il monitoraggio della rete. Sulle macchine al servizio degli utenti sono invece installati, tra gli altri, Qmail per la posta elettronica, Jabber per l’instant messaging, Twiggi per la collaboration e l’accoppiata MySql e PostgreSql che si occupa della base dati. Non poteva mancare, ovviamente, il diffusissimo server Apache.

Un bagaglio di soluzioni, questo, che testimonia come la piattaforma “del pinguino” stia man mano conquistando tutti i livelli infrastrutturali e applicativi dell’It. “I service provider che utilizzano software proprietari hanno tariffe più elevate perché devono pagare le licenze ai soliti noti”, ha commentato Maurizio Papini, chief operating officer della società.

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