Olidata paga la crisi del pc

Semestrale poco brillante per la società di Cesena che porta a casa comunque un utile di un paio di milioni di euro

I risultati di Olidata confermano la pesante crisi del pc. A differenza di Idc che non offre speranze nemmeno per Natale, Stefano Savini, presidente della società di Cesena, è ottimista per la fine dell’anno. “Stiamo cercando del personale per fare fronte alla mole di ordini”, afferma Savini che con l’ultima parte dell’anno conta di recuperare la quota di fatturato persa fino a oggi. La semestrale, per ammissione di Savini, “non è particolarmente brillante”. La diminuzione del fatturato è del 17,39%. Da 134.186.740 milioni di euro si è passati a 110.848.379 con un forte calo nel segmento Pa e large account in diminuzione del 64,2%. Colpa soprattutto della Consip (la Concessionaria servizi informativi pubblici che si occupa dell’informatica nella Pa), dice il presidente della società di Cesena, che organizza poche gare per grandi volumi di pc. In queste gare Olidata spesso è arrivata seconda un piazzamento che non permette di vendere computer ma, se non altro, evita alla società di vendere pc “a marginalità che se non sono negative poco ci mancano”. Il risultato però che i ricavi della Pubblica amministrazione sono in forte calo e per i large account si spera che dal prossimo anno il settore bancario, tradizionale mercato di Olidata, ricominci a comprare pc.
Male anche il consumer che passa da 28 a 22 milioni di euro (-20,69%) mentre più contenuto è il calo dei segmenti Soho Italia (-0,26%), Soho estero (-9,94%) e trade (-2,24%). L’unica voce in crescita è quella relativa al software (il gestionale Picam) che passa da 365 a 521 milioni di euro crescendo del 42,84%. L’utile ante imposte è di due milioni di euro. Raggiungere il fatturato dello scorso anno non sarà facile ma il presidente di Olidata ostenta ottimismo. A trascinare il tutto dovrebbe essere consumer e Soho Italia. “Ci sono contatti per operazioni importanti” ha affermato Savini secondo il quale negli ultimi mesi c’è stata una maggiore fidelizzazione della clientela anche a causa di “difficoltà da parte della concorrenza che non ha più l’appoggio del sistema finanziario”. Il presidente di Olidata non fa nomi, parla solo di concorrenti diretti sulle cui sfortune potrebbe basarsi il recupero della sua società che in questi mesi “ha sempre avuto un occhio attento al conto economico”. Per fortuna ci sono delle operazioni già concluse come quella con Telecom, alla quale Olidata fornirà i pc già predisposti per la connessione Adsl, e l’accordo per la fornitura di diecimila pc a una catena della grande distribuzione. Poi c’è l’estero dove la società di Cesena sta muovendo i primi passi. In Francia sono andati 1.500 pc che sono serviti per entrare nella grande distribuzione locale anche sacrificando un po’ di marginalità. “I riordini stanno già arrivando”, spiega il presidente che pensa poi a espandersi anche in Gran Bretagna e Spagna. Intanto nel 2003 partirà una business unit dedicata a Pa e corporate transalpini.
Per quanto riguarda i prodotti buoni risultati arrivano dai notebook, mentre la società pensa di allargarsi all’home theatre o a prodotti comunque collegati al pc. Come il monitor Tft da 15” in vendita dalla fine di settembre da Auchan che può essere utilizzato anche come televisore.

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