Ok del Governo al piano incentivi alle imprese

La riforma prevede il ricorso a meccanismi automatici di agevolazione con aiuti, anche sottoforma di buoni o voucher, per le piccole e medie imprese.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo per il riordino del sistema degli incentivi e ha dato il via libera e ai provvedimenti per la libertà d’impresa Il testo, approvato all’unanimità, è stato lievemente modificato rispetto alla bozza originale.

Una parte consistente del pacchetto di provvedimenti approvati riguarda il riordino degli incentivi che in futuro sarà affidato a tre strumenti: la categoria dei voucher; la categoria di incentivi erogati in base a progetti su bandi di gara e, infine, una categoria di incentivi sulle procedure negoziali per gli investimenti al di sopra dei 20 milioni.

La riforma prevede quindi il ricorso a meccanismi automatici di agevolazione con aiuti anche sottoforma di “buoni o voucher” per le piccole e medie imprese. Alle Pmi andrà non meno del 50% delle risorse disponibili. Quanto alle risorse, a partire dal 2012 saranno destinate al fondo unico incentivi quelle attualmente finalizzate al superamento degli squilibri economici e sociali, che sono assegnate dal Cipe e per l’85% andranno al Mezzogiorno, per il restante 15% al Centro-Nord.

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato la modifica degli articoli 41, 97 e 118 della Costituzione, che riguardano la libertà d’impresa. Più in dettaglio la modifica dell’articolo 41, per ciò che riguarda le attività economiche, afferma che “è consentito tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge”. Oltre all’art.41, nel piano per la crescita, trova posto anche la riforma dell’art.97 che costituzionalizza il principio che è lo Stato al servizio dei cittadini e non viceversa. Infine, la revisione dell’articolo 118 prevede che gli enti locali non devono solo “favorire”, ma anche “garantire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati”.

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