Ogni giorno, escono dal mercato 200 imprese

Secondo le rilevazioni di Cerved Group sono 55mila le imprese cha hanno avviato la procedura di liquidazione nei nove mesi del 2012. In aumento anche le realtà “sane” che decidono volontariamente di liquidare la propria attività.

Tra gennaio e settembre del 2012, secondo i dati forniti da Cerved Group, sono uscite dal
mercato 55 mila aziende, un valore record nel decennio, che supera quello già molto negativo dello stesso periodo del 2011 (+0,8%).

Nei primi nove mesi del 2012 sono aumentate tutte le forme di uscita dal mercato: i fallimenti, che sfiorano quota 9 mila (+2% rispetto ai primi nove mesi 2011), le procedure concorsuali non fallimentari (1.500, +7,3%) e le liquidazioni (45 mila, +0,3%). In particolare, il forte aumento di liquidazioni del 2012 anche di società non rischiose dal punto di vista del bilancio.

Nell’industria, ad esempio, diminuiscono da due anni le crisi d’impresa, ma aumentano le liquidazioni: così calcolate, le chiusure di società di capitali (comprese le procedure di ristrutturazione del debito) risultano in aumento anche nella manifattura (+1,5% tra i primi nove mesi del 2012 e del 2011). Le tendenze sono comunque più lente rispetto a quanto osservato nel terziario (+6,3%) e nelle costruzioni (+9,9%). L’exit ratio, che
misura il numero di chiusure (o procedure) di società di capitale rispetto al totale di quelle con un attivo di bilancio positivo tre anni prima, indica che a subire l’impatto maggiore della recessione sono il sistema casa (il 4,9% nei primi nove mesi del 2012), il sistema moda (4,5%) e, a sorpresa, il comparto delle utility ed energia (4,5%), in cui il boom di nascite di imprese è stato accompagnato anche da un elevato numero di liquidazioni.

Nel Nord Est, come nell’industria, risultano in diminuzione i casi di default, ma in forte aumento le liquidazioni, con il risultato complessivo di un significativo incremento del totale delle chiusure o delle procedure di crisi: il numero di imprese fuori dal mercato nei primi nove mesi del 2012 nell’area supera del 16% il dato dell’anno precedente.

Tra le regioni, quelle che hanno avvertito più pesantemente la crisi nei primi 9 mesi del 2012 risultano le Marche (exit ratio pari al 3,7%), la Lombardia (3,7%) e la Puglia (3,6%).

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