Nuovi imprenditori crescono

La School of Management del Politecnico lancia Start-up Boosting. Obiettivo: promuovere l’imprenditorialità in area IT e comunicazioni.

C’è un nuovo progetto sul tavolo della School of Management del Politecnico di Milano e guarda al mondo delle start-up.

Si chiama Start-Up Boosting e nasce da un progetto di Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori della School of Management. ”E’ un passaggio importante – spiega Rangone – dall’essere promotori dell’innovazione all’interno delle imprese e della pubblica amministrazione a giocare un ruolo attivo nel far nascere nuove iniziative imprenditoriali”.



Nella sostanza, con Start-Up Boosting la School of Management promuove una serie di Call 4 Ideas, correlate ai diversi Osservatori e indirizzate a persone fiscihe, ad aziende in fase di start-up, ad aziende consolidate che stanno incubando nuovi business.

”Partiamo con le Call 4 Ideas per Mobile Marketing & Service – prosegue Rangone – per proseguire con Mobile Payment, New Media, Mobile Content, Fatturazione Elettronica e Cloud.

Una volta raccolte le proposte imprenditoriali, e il primo bando scade il prossimo 15 maggio, tenendo ben presenti gli obiettivi dell’iniziativa, vale a dire l’identificazione di idee di business e progetti imprenditoriali innovativi, Start-Up Boosting procederà alla selezione dei piani più interessanti che verranno supportati sia in affiancamento ”in un’ottica di co-imprenditorialità, sia effettuando il fine tuning del progetto stesso, sia ancora erogando a titolo gratuito percorsi di formazione all’interno del Mip, sia, infine contribuendo alla ricerca di capitali, ricorrendo al venture capital così come a strumenti più tradizionali di finanziamento”.



Rangone si dice convinto che in Italia vi sia un forte bisogno di progetti nuovi che coinvolgano le start-up: il nostro Paese sconta un gap particolarmente pesante non solo nei confronti degli Stati Uniti, nei quali esiste un second market attivissimo, nel quale Facebook, Twitter o Groupon non sono che le punte di diamante, ma anche nei confronti di Paesi quali Francia, Germania, Spagna.

”Nel settore HiTech la Francia ha un tasso di imprenditorialità quindici volte superiore al nostro. Ma la Francia ha alle spalle un percorso decennale importante, con un Governo che aveva fatto della promozione delle start-up una missione economica e politica, con l’omologa della nostra Cassa Depositi e Prestiti attiva e presente, con l’obbligo alle assicurazioni di investire nelle start-up. Tutto questo crea un circolo virtuoso e, soprattutto, aiuta a coinvolgere anche gli smart guys”.

In Italia non mancano intraprendenza, creatività, tradizione storica, competenze, casi di successo. Ma l’imprenditorialità si muove poco.



Il contesto non è promettente, con le multinazionali che disinvestono e guardano all’Italia esclusivamente come a un mercato commerciale, con la crisi che ha colpito il segmento delle medie e delle piccole realtà.

Per questo Start-Up Boosting si propone come una via alternativa per uscire dall’impasse, complimentando il mondo tradizionale della finanza e dei venture capitalist.

Di suo, la School of Management ci mette l’esperienza maturata in questi anni, l’ecosistema di relazioni fin qui intessuto. ”In questi anni abbiamo convissuto insieme all’ecosistema che conta. E alcune delle iniziative che nasceranno avranno bisogno di questo ecosistema che ruota intorno a noi”.

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