Nonostante la crisi regna l’ottimismo fra i vendor It

Dal Gartner Symposium/ItXpo di Orlando, che anticipa di un mese l’omologo europeo di Cannes, giungono segnali positivi. Ma se l’analista si limita a prevedere una lenta ripresa per il 2003, i big intervenuti guardano con maggiore tranquillità alla salute delle rispettive aziende.

 

La crisi c’è, ma si preferisce guardare avanti con ottimismo. Può essere così sintetizzato il feeling trasmesso dall’edizione americana del Gartner Symposium/ItXpo, che anticipa di un mese l’omologo europeo di Cannes (il nostro giornale ne è media sponsor). La società di ricerca organizzatrice dell’evento prevede che, nel 2003, a livello mondiale, la spesa It dovrebbe crescere del 7%. Anche se i segni tangibili della ripresa non saranno percepiti prima del secondo trimestre del nuovo anno. Al centro degli investimenti ci saranno dispositivi a limitato contenuto strategico quali pc, server di fascia bassa e infrastrutture software in grado di apportare maggior valore, escludendo sistemi e infrastrutture di rete.


Ma non tutti metteranno le mani al portafoglio. Il 47% dei rispondenti all’indagine Gartner Dataquest ha, infatti, ribadito di non aver pianificato alcun incremento della spesa It per il prossimo anno, contro un altro 41% intenzionato a farlo. Ma i veri driver della crescita mondiale della spesa It dovrebbero essere i servizi fissi e mobili del mercato delle telecomunicazioni, per i quali la società di ricerca prospetta un incremento del 7,5% nel 2003.


Inoltre, secondo le proiezioni di Gartner, la spesa worldwide per il 2003 riferita ai comparti hardware e sistemi (destinati quest’anno a registrare un declino dell’1,3%) dovrebbe crescere del 4,8%, raggiungendo così quota 338,8 miliardi di dollari. Infine, rispetto al 2,8% di crescita registrata nel 2002, il mercato dei servizi It dovrebbe riportare nei prossimi 12 mesi un incremento superiore al 7%.


Se questo è il quadro previsionale dei budget It per il 2003, l’industria, cioè il lato dell’offerta, non dovrebbe invece crescere più del 3,4%. La situazione di crisi accentua la battaglia sui prezzi, che si assomma a una domanda stagnante. Il risultato, secondo il Ceo di Gartner, Michael Fleisher, sarà la sparizione di circa il 50% dei vendor del settore, compresi molti nomi conosciuti, entro il 2004, per fallimenti o acquisizioni. Potranno sopravvivere, a parere dell’analista, le realtà capaci di tradurre in valore di business immediato le proprie proposte, fornendo a It manager e responsabili d’acquisto delle aziende utenti numeri dimostrabili e di facile fruizione.


Nel complesso, insomma, non c’è troppo da stare allegri, almeno nel breve periodo. Eppure, i numerosi big sfilati sul palco di Orlando, al Symposium di Gartner, hanno preferito mascherare le difficoltà e tracciare analisi improntate alla positività, specie se riferite alla situazione delle rispettive aziende di appartenenza.

Hp, Sun, Cisco, Intel. Tutti pensano in positivo


Così, Carly Fiorina, Ceo di Hewlett-Packard, ha sottolineato come la società stia già raggiungendo gli obiettivi minimi indicati all’indomani della fusione con Compaq, sia in termini di integrazione che di soddisfazione delle aspettative di clienti e dipendenti. “L’annuncio delle roadmap di prodotto è arrivata il giorno dopo l’ufficializzazione della fusione – ha sottolineato Fiorina – e a seguire sono stati assegnati specifici team ai clienti“. Sul fronte dell’organico, Hp ha completato circa tre quarti dell’operazione di riduzione necessaria ed è in corso un processo di diffusione di informazioni ai dipendenti su come il loro lavoro è cambiato, quali sono le nuove responsabilità e a chi dovranno rispondere in termini di gerarchia.


Chiamato in causa direttamente, Scott McNealy ha evidenziato che la sua Sun, nonostante la flessione del titolo in Borsa e qualche polemica di troppo con la clientela, mantiene un cash flow positivo e sta portando sul mercato tecnologie che possono competere con quelle dei principali avversari. “Abbiamo guadagnato più market share su Ibm e Hp in questi ultimi nove mesi che non in altri analoghi periodi della nostra storia“, ha enfatizzato il Ceo di Sun. Il quale non ha mancato anche di punzecchiare Microsoft su .Net: “L’infrastruttura Sun One è più aperta ad altre componenti, per realizzare una soluzione best-of-breed“.


Cisco, altra azienda data un po’ in difficoltà, ha voluto puntare sullo storage per trasmettere un messaggio positivo su se stessa. Il Ceo, John Chambers, ha ricordato il lancio, avvenuto un anno e mezzo fa, della Storage Networking Initiative e la più recente acquisizione di Andiamo Systems, che produce switch intelligenti multilayer per San. Chambers ha anche ribadito di non vedere come un problema un listino prezzi generalmente superiore a quello della concorrenza e ha citato una recente indagine interna, secondo la quale il 90% della clientela ritiene giusto pagare un premio supplementare per la qualità dei prodotti Cisco.


Chiudiamo con un altro ottimista naturale, come Craig Barrett, Ceo di Intel. Il manager ha spiegato che l’ultimo ciclo di forte spesa It è iniziato molti anni fa ed è stato alimentato dalla scadenza dell’Anno 2000, dagli investimenti delle società Internet e dalla costruzione delle infrastrutture di comunicazione nelle aziende. “Tutti i pc comprati entro il 1999 per il Millennium Bug sono oggi già obsoleti e vanno rimpiazzati – ha illustrato Barrett -. Inoltre, le aziende devono investire in tecnologie per mantenere la propria produttività e rimanere competitive“. Intel si attende molto anche dallo sviluppo delle tecnologie wireless che, nel giro di un anno, dovrebbero essere in dotazione in ogni pc venduto. Ottimismo anche su Itanium, nono-stante la tiepida accoglienza, soprattutto per la spinta che deriverà dall’incessante innovazione della piattaforma, per la quale si prevede una nuova uscita ogni anno.

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