Nonostante il mercato Algol ed Esprinet crescono

I primi nove mesi della società guidata da Maurizio Liverani indicano una crescita del 164%. Ottobre a +15% per il distributore di Nova Milanese che non soffre della sindrome da trimestrale

Nonostante i segnali di difficoltà che arrivano dal mercato, anche precedenti l’11 settembre, Algol ed Esprinet offrono segnali positivi.
Algol chiude i primi nove mesi dell’anno con un fatturato consolidato di 170 milioni di euro con una crescita del 164% rispetto all’esercizio precedente. L’ebitda, il margile operativo lordo, è stato di 3,3 milioni di euro (1,2 milioni di euro nel Duemila), mentre cresce anche l’Ebit consolidato che da 191.000 euro passa a 1,4 milioni. I conti del distributore milanese segnano però una perdita di 4,5 milioni di euro che, sottolinea l’azienda, è parzialmente imputabile ai costi , totalmente spesati, sostenuti per la quotazione al Nuovo Mercato che ammontano a 1.759.000 euro. L’indebitamento netto è di 38,7 milioni rispetto ai 35,3 dell’anno precedente.

Maurizio Liverani, presidente e amministratore delegato della società, ha sottolineato come nel terzo trimestre vi sia stata una riduzione delle spese operative di circa 1,5 milioni di euro. “Una strategia che intendiamo perseguire anche nel prossimo anno dove prevediamo di ridurre le spese operative correnti di un ulteriore 15% già nel Q1 del 2002”.

Anche Esprinet può vantare un segno positivo prima del fatturato. A dispetto di chi dice che la trimestra provoca stress alle aziende che rischiano di dare più attenzione agli analisti piuttosto che al core business, Esprinet rivela anche le cifre relative al solo mese di ottobre che indicano una crescita dei ricavi consolidati del 15% con un totale dei primi dieci mesi dell’anno che arriva a 632 milioni di euro, il 16% in più rispetto all’anno precedente.

L’indebitamento finanziario netto al 31 ottobre 2001 è di 115 milioni di euro, in linea con il mese precedente, e inferiore del 19% rispetto all’esercizio precedente.
Il consiglio d’amministrazione ha anche deliberato di sottoporre all’assemblea degli azionisti l’approvazione di un piano di acquisto di azioni proprie. Il piano riguarda un massimo di 478.000 azioni ordinarie Esprinet (pari a circa il 10% del capitale) del valore nominale di 1,5 euro l’una.
Con questa decisione – spiega l’amministratore delegato Alessandro Cattani – intendiamo creare risorse interne disponibili per acquisizioni da gestire attraverso l’uso di azioni proprie”. In questo modo si creano le basi per la strategia del distributore di Nova Milanese che intende avere quella che definisce bit technology come focus della propria attività.

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