Nokia Siemens Networks fa la corsa sui 100 chilometri

La soluzione di Next Generation Optical Access, premiata all’Ftth di Milano, moltiplica per dieci le potenzialità degli utenti per cinque quelle degli operatori. La società va più veloce della Digital Agenda europea.

A Nokia Siemens Networks è stato assegnato a Milano il premio per l’innovazione tecnologica del Ftth Council per la sua soluzione Next Generation Optical Access (Ngoa).

Dovrà consentire agli operatori di fornire con le proprie reti di accesso e metro una banda virtualmente illimitata, consolidando anche l’esistente sistema di connettività, cioè eliminando strutture architetturali e ottimizzando il numero delle centrali attive.

La soluzione, come ci ha confermato il responsabile Sud Europa della società, Joao Picoito sarà disponibile fra il 2013 e il 2014 e permetterà agli operatori di realizzare un copertura con distanze tra centrale e utenza di 100 km.

Il che significa un più basso Tco, grazie al riutilizzo dell’impianto e dell’architettura passiva e alla riduzione del numero delle centrali attive, e la possibilità di far fronte alle richieste di banda emergenti, dalla televisione 3D in alta definizione alla condivisione on demand.
La frontiera raggiungibile è quella dell’1Gbit per utente.

Picoito, sorpresi del premio?

Investiamo nell’Ngo da tempo, per cui siamo contenti ma non sorpresi del tutto. Sappiamo di essere attori di una nuova frontiera di un’industria che sta crescendo sulla base di esigenze concrete.

Qual è l’obiettivo della soluzione proposta?

Dare una nuova dimensione alla connettività sia dal punto di vista di chi la fornisce, sia da quello di chi la utilizza. Con un Tco nettamente più basso. Oggi la distanza centrale-utente è di 20 kilometri. Con la nostra soluzione la portiamo a 100 chilometri. Il che significa, meno dispositivi fra provider e utente finale, L’aumento di banda per l’utente finale è moltiplicato per 10, a 1 Gbps. Siamo parlando di un breakthrough.

Quando sarà disponibile?

Fra il 2013 e il 2014 e sarà totalmente compatibile con gli investimenti attuali di infrastruttura che si fanno in ambito Gpon. E teniamo conto che per l’80-90% riguardano la posa di cavi e dispositivi.

State affermando uno standard?

No, quelli dell’Fttx sono già definiti. Piuttosto, siamo i pionieri di una tecnologia.

In sintesi, i benefici come si valutano per chi sono?

Li si calcola in termini di fattore di moltiplicazione di rete.
In questo senso per un operatore il fattore è 5, ossia si moltiplica di cinque volte la distanza che può intercorrere fra una centrale e l’utente finale, passando da 20 a 100 chilometri, e quindi riducendo la necessità di disporre di apparecchiature nelle tratte intermedie.
Per un utente il fattore è 10: si decuplica la sua ampiezza di banda, che passa da 100 Mbps (quello previsto dall’Agenda Digitale europea per il 2020 – ndr) a 1 Gbps.

Il mercato sud europeo è pronto per ricevere la soluzione?

Ci sono movimenti positivi, nuovi operatori e interessi da parte delle autorità. E non dimentichiamo che anche le imprese, ossia il B2B beneficeranno della tecnologia.

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