Nokia bene, ma il downpricing costa

Positivo il primo trimestre della società, ma il business sui mercati emergenti non compensa ilcalo del prezzo medio di vendita dei prodotti.

Nel primo trimestre dell’esercizio in corso, Nokia Nokia ha registrato un incremento del 28% nel fatturato, che ha raggiunto i 12,6 milioni di euro.
+25%, invece, per gli utili, che arrivano a 1,2 milioni di euro.
Si tratta di risultati positive ma inferiori alle attese di Wall Street, che male ha reagito, penalizzando il titolo.

La società ha registrato forti volumi di vendita in Asia, Medio Oriente, Africa e America Latina: un risultato che se da un lato ne rafforza la leadership tra i produttori mondiali, dall’altro non riesce a compensare il calo del prezzo medio di vendita, che scende ora sotto la soglia degli 80 euro (contro gli 89 dell’anno precedente e gli 83 dell’ultimo quarter dello scorso esercizio).

Il Ceo della società, Olli-Pekka Kallasvuo, da un lato mostra ottimismo rispetto alle potenzialità del mercato mondiale nei prossimi mesi, dall’altro non nasconde che il downpricing è e resterà elemento di limitazione alla crescita dei fatturati.

Nonostante il pessimismo della Borsa, il Cfo della società ha sottolineato come la recessione in atto sembra toccare Nokia meno di altri competitor, mostrandosi nel contempo ottimista rispetto all’eventualità di un’espansione europea della recessione statunitense.

Resta il fatto che per il secondo trimestre in corso la società non sembra avere nel paniere nuovi e significativi rilasci, e questo, forse, ha scontentato gli osservatori.

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