Niente può più fermare Linux

Pur non essendo oggi ancora una realtà eclatante, già entro i prossimi quattro anni i volumi di vendita dei server basati su Linux in Europa sono destinati a triplicare. Lo afferma Idc, che rimarca il sostegno oggi esistente nella Pubblica amministrazione e nella finanza.

13 giugno 2003 I volumi di vendita dei server basati su Linux in Europa occidentale raggiungeranno quota 182 mila unità secondo gli analisti Idc. La cifra sarebbe destinata a triplicare, con i fatturati che raddoppieranno fino a 1,9 miliardi, da qui al 2007.

Le cifre, molto ottimistiche, si possono leggere nel nuovo studio Linux come piattaforma per il business, che Idc presenterà nel corso della prima edizione inglese della manifestazione LinuxWorld, in programma a settembre. Lo scorso anno, il 15% dei server venduti avevano preinstallato il sistema operativo Linux, con una differenza di 1,4 punti percentuali rispetto al 2001. A causa dei bassi costi di manutenzione, i volumi venduti rappresentavano poco più del 5 percento dei fatturati in fabbrica. Martin Hingley, co-autore del rapporto Idc dichiara di non vedere come Linux a questo punto possa fermarsi. «È troppo tardi per soffocarlo in culla, anche se in futuro ci potranno essere dei rallentamenti dovuti alle questioni legali sull’open source. Ma tutto sarà risolto». L’analista ha aggiunto che il sostegno da parte del settore della Pubblica amministrazione è fortissimo e che anche la popolarità nei settori della finanza e del commercio al dettaglio è in crescita.

Proprio quest’anno, prosegue la ricerca Idc, si è cominciato a vedere un certo recupero nei confronti di Windows, accanto alla solita concorrenza verso gli altri dialetti Unix. «Sono gli utenti finali a decidere – afferma Hingley – quando l’economia rallenta i vendor devono dar retta a una clientela preoccupata per i costi». Lo studio Idc contiene anche i dati ricavati da un migliaio di interviste con altrettante aziende. Da queste emerge un pubblico sempre più interessato ai vantaggi di Linux, come la stailità, la scalabilità e – anche se in misura più controversa – la facilità di gestione.

È tuttavia troppo presto per poter proiettare stime attendibili sulla diffusione di Linux tra i sistemi desktop. Secondo Idc il 15% degli utenti avrebbe manifestato l’interesse nei confronti di questa piattaforma anche come sostituto di Windows sui singoli Pc, ma occorre fare molta strada a livello di facilità di installazione e di unificazione delle interfacce grafiche, oggi fin troppo variegate. Dal punto di vista della base applicativa, l’analisi Idc conclude affermando che in un prossimo futuro sarà possibile vedere molte infrastrutture aziendali Linux in grado di coprire tutte o quali le applicazioni installate.

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