Nielsen misura gli utenti Internet da ufficio

Attraverso il classico metodo di rilevazione da panel work, l’area NetRatings del ricercatore si accinge ad aggiungere un campione di utenti aziendali a quelli già integrati e che lavorano o navigano da casa.

In attesa che entro la fine dell’anno parta anche Audiweb, che dovrebbe
fornire dati rilevati da una società come Nielsen, Onetone o Jupiter, ma
certificati da aziende e genzie di pubblicità, Nielsen NetRatings rilancia
e presenta le rilevazioni effettuate su un panel work. Questa volta,
infatti, sono di scena gli utenti che navigano dall’ufficio che forniscono
una serie di dati che accompagnano quelli delle rilevazioni da casa. Ai suoi
clienti Nielsen fornisce infatti i numeri del panel home o del panel
home+work.

Ma non aspettatevi le classifiche che fanno tanto gola ai giornali. Questa
volta la società di ricerca ha deciso di rimanere abbottonata e di evitare,
almeno per i primi due-tre mesi, la spettacolarizzazione delle graduatorie.
“La costruzione di un panel da ufficio è molto più complicata rispetto a
quella di un panel casalingo”
, spiega Salvatore Ippolito, responsabile
marketing europeo e general manager southern Europe, che aggiunge “Per
fornire i risultati di un panel composto solo di utenti che navigano dal
luogo di lavoro ci vorrebbe un campione più ampio”
.
La maggiore importanza del dato combinato (casa + ufficio), e l’investimento necessario (non alla portata del mercato) per avere i dati dell’ufficio sono le altre motivazioni
che hanno portato Nielsen a rendere note queste cifre che sono il frutto di
un panel al momento formato da trecento persone che dovrebbero arrivare a
cinquecento nel giro di un paio di un mese. “Il numero di cinquecento utenti
è la soglia statisticamente accettabile”
, aggiunge Ippolito “ma entro il
primo semestre del 2002 contiamo di arrivare a un migliaio di navigatori”
.
I dati forniti da questo pool di navigatori viene aggiunto ai settemila utenti
che fanno invece parte del panel casalingo. Età superiore ai 16 anni,
quantità di lavoro superiore alle otto ore settimanali, accesso alla rete
attraverso un pc del quale si è il principale utente e indipendenza dalla
sede di lavoro per quanto riguarda il collegamento sono le caratteristiche
principali del panel work che si combina con quello casalingo in modo da
evitare sovrapposizioni. L’arrivo degli utenti dai luoghi di lavoro
contribuisce ad alzare tutti i dati relativi alle navigazioni. Le sessioni
di navigazione crescono del 61%, le pagine viste del 50%, le ore mensile del
61%, mentre aumenta anche il numero dei navigatori attivi visto che il 99%
di chi si collega dall’ufficio naviga durante il mese. L’arrivo di un panel
work contribuisce a mutare la composizione del profilo del navigatore.
Diminuisce il peso dell’universo femminile che dal 36% di presenza
nell’ambito casalingo scende fino al 31% e si alza l’eta media dei surfer. I
giovani nella fascia fra 21 e 24 anni passano dal 13,3% al 10,7%, al
contrario di chi ha un’età fra i 35 e i 49 anni che aumenta il suo peso
passando dal 25,4 al 31,9%. La conseguenza di questi aggiustamenti è che se
diamo un’occhiata alle categorie professionali scendono gli studenti (dal
30,3 al 29,9%) e aumentano professionisti (da 11,3 a 14,1%) e manager che
passano dal 5,5 al 10%. L’arrivo dei dati relativi al panel work non
esaurisce l’attività di Nielsen che, come ha rivelato Ippolito, entro un
mese o due dovrebbe essere in grado di raccontare ai suoi clienti anche gli
effetti delle campagne online rispondendo alla domanda: cosa c’è dietro al
click rate?

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome