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Networking nel 2019, alla ricerca della connettività permanente

La lista di Extreme Networks sulle tendenze del networking per il 2019, dopo un 2018 che per molte aziende è stato l’anno di avvio della trasformazione digitale comprende vari driver, dall’Internet of Things all’automazione, dal nuovo standard Wi-Fi all’edge computing.

Il comune denominatore è il fatto aziende hanno bisogno di flessibilità e connettività permanente, e la rete è alla base di tutto questo.

La trasformazione digitale, accelerata dalla necessità di migliorarel ‘esperienza di utenti e clienti, alla fine riuscirà a far evolvere il mercato delle reti. Per tenere il passo, verranno utilizzate nuove architetture di rete, agili e semplici, che non impongono la scelta tra sicurezza e resilienza.

In quanto elemento critico, secondo Extreme Networks la rete sarà l’obiettivo di una moltitudine di attacchi, e già oggi si stima che oggi ci sia un tentativo di attacco contro una rete ogni 39 secondi. E la trasformazione digitale costringe a una modifica delle strategie di sicurezza. Basti pensare a tendenze come IoT che aumentano le esigenze di connettività e ampliano l’area esposta agli attacchi, o alle nuove normative sul GDPR che hanno complicato ulteriormente la gestione della sicurezza.

Analisi, machine learning e intelligenza artificiale hanno diverse applicazioni sulla rete, in termini di previsione e prevenzione dei guasti alla sicurezza, gestione di utenti, dispositivi, applicazioni, e radiofrequenze nelle reti Wi-Fi.

Molte operazioni di configurazione del networking vengono effettuate manualmente, dispositivo per dispositivo, utilizzando l’interfaccia a riga di comando, e questo significa che qualsiasi modifica alla configurazione richiede tempo ed è soggetta a errori. Secondo IDC, entro il 2021 oltre il 25% dei servizi di infrastruttura comprenderà le funzioni di automazione e autogestione in grado di accelerare i risultati aziendali e ridurre il rischio di errore umano.

L’Internet of Things rimane una delle tendenze tecnologiche che ha un impatto maggiore sul networking. Il numero dei dispositivi collegati è particolarmente ampio in settori come la grande distribuzione, l’industria o la sanità, settori che spesso non dispongono di infrastrutture di rete particolarmente moderne. Quindi, due dei principali problemi di IoT rispetto alla rete hanno a che fare con la gestione e la sicurezza degli oggetti.

Da un punto di vista tecnologico, l’evoluzione verso lo standard wireless 802.11ax (High-Efficiency Wireless) è già in corso. 802.11ax offre una velocità di trasferimento quattro volte superiore rispetto allo standard precedente ed è progettato per ambienti pubblici ad alta densità di utenti. Ma altrettanto o addirittura più importante dei miglioramenti tecnici in termini di capacità saranno quelli relativi alla gestione della rete per ottimizzarne l’efficienza.

L’edge computing è la migrazione dei processi di calcolo verso la periferia della rete, per ridurre il volume e la distanza che i dati devono percorrere tra il dispositivo o il sensore e il server, e quindi anche i costi di trasmissione e la latenza, e migliorare la QoS. Secondo IDC, entro il 2020 il 45% di tutti i dati generati dai dispositivi IoT saranno gestiti, memorizzati, elaborati, analizzati e utilizzati, vicino o ai margini della rete.

Il modello IaaS diventerà il metodo preferito dalle imprese per fornire risorse IT come elaborazione, storage e servizi di rete, per la sua elevata scalabilità, e consentirà agli utenti di chiedere le risorse quando ne avranno bisogno, per semplificare l’erogazione di servizi temporanei o non programmati.

Le applicazioni containerizzate saranno al centro dell’attenzione grazie all’ampliamento dei loro scenari di utilizzo. Rispetto alle macchine virtuali, i container erogano applicazioni e servizi in modo più agile, perché più container possono condividere un unico sistema operativo. Pertanto, è possibile eseguire da sei a otto volte più container che macchine virtuali sullo stesso hardware.

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