Network Associates riporta in auge il marchio McAfee

La società sta riorganizzando la propria offerta in due grandi categorie, che distinguono la protezione dei sistemi da quella delle reti. Entrambe porteranno il brand dell’azienda acquisita qualche anno fa.

15 luglio 2003 Network Associates sta mettendo a punto una riorganizzazione della propria offerta di prodotti che, sostanzialmente, tornerà a porre il marchio McAfee in primo piano. La mossa parte dall’intento di razionalizzare la gamma attorno a due linee fondamentali, dove si evidenzia la distinzione fra soluzioni per la protezione dei sistemi e delle reti. Una prima famiglia, integrata sotto il marchio McAfee Systems Protection Solutions, comprenderà tutti i prodotti di sicurezza desktop (come antivirus e personal firewall), i sistemi di intrusion prevention Entercept e l’helpdesk Magic Solutions. L’altra “anima”, battezzata McAfee Network Protection Solutions, raccoglierà, invece, i prodotti di network management Sniffer e la tecnologia di intrusion prevention per reti acquisita con IntruVert, all’inizio di quest’anno.

Il marchio McAfee è stato sin qui croce e delizia per Nai, avendo una certa notorietà, ma qualche difficoltà di pronuncia ed essendo oggetto di confusione con McAfee.com, società fino a qualche tempo fa separata, ma poi assorbita da Nai proprio per evitare il problema.

Network Associates ha già iniziato a lavorare secondo le linee imposte dalla nuova struttura, innanzitutto nominando Parveen Jain, ex Ceo di IntruVert, quale presidente della business unit McAfee Network. Inoltre, i primi aggiornamenti sono già stati assegnati alle rispettive nuove gamme. L’appliance IntruShield, infatti, si è arricchito della versione low-end 1200, per piccole e medie imprese, differenziandosi in termini di throughput dal fratello maggiore 4000 (100 Mb/s contro 4 Gb/s). Il dispositivo sarà dotato anche di due porte 10/100.

Nai ha anche annunciato Entercept 4.1, prima versione dell’host di intrusion prevention seguita all’acquisizione da poco conclusa dell’omonima società. Secondo il costruttore, la release rende più semplice l’implementazione del sistema in modalità di protezione, anziché solo in rilevamento. I clienti, infatti, sono spesso riluttanti ad attivare le procedure di blocco degli attacchi, per paura dei falsi positivi. Nell’ultima versione, i livelli d’attacco sono stati divisi in cinque categorie, basati sulla severità, in modo da aiutare gli amministratori a velocizzare la selezione di quale tipo di possibile intrusione vada bloccata o meno.

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