Netscape chiude in perdita e licenzia

Come ampiamente previsto, Netscape ha chiuso l’annata in rosso. Il quarto trimestre ha inciso in modo particolare, con un deficit di 88,3 milioni didollari. Come conseguenza immediata, e arrivata la decisione di tagliar300 persone dall’organico.

Nonostante i piani di ritorno al passato (browser di nuovo gratuito) da
poco annunciati, Netscape ha chiuso l’anno fiscale con una perdita
complessiva di 115,5 milioni di dollari, dovuta in buon parte al cattivo
andamento dell’ultimo periodo. A una perdita netta di 20,8 milioni di
dollari, infatti, nel quarto trimestre si sono aggiunti anche 56,3 milioni
di dollari per costi di acquisizioni (Kiva e Actra) e 23 milioni per una
ristrutturazione nella quale rientrano anche i 300 posti di lavoro che
salteranno proprio a causa dell’improvviso "rovescio" finanziario della
società. Migliore appare la situazione del fatturato, cresciuto in un anno
del 56% e arrivato alla cifra di 533,9 milioni di dollari.
Il presidente e Ceo della società, Jim Barksdale, ha attribuito le
difficoltà al contemporaneo declino delle vendite nel settore client e a
una crescita meno alta del previsto nell’area enterprise. Non sono mancati
accenni polemici a Microsoft, giudicata parte integrante dei problemi di
Netscape, proprio per la decisione di mantenere gratuito il browser
Internet Explorer. Navigator ha perso quote di mercato nel corso dell’anno
(pur mantenendo la leadership di installato, secondo Dataquest) ed è per
questo che Jim Barksdale e soci hanno recentemente deciso di fare marcia
indietro su questo fronte e offrire di nuovo liberamente il proprio
prodotto a tutti gli utenti. A ciò si accompagna anche la concessione
gratuita agli sviluppatori del codice sorgente di Communicator 5.0.
Per superare il momento difficile, l’azienda ha anche deciso di tagliare
circa 300 persone dall’organico (complessivamente formato da 3.200
dipendenti). Una parte di essi opera a livello di staff, nelle aree del
telemarketing, della ricerca e altro. Le misure di riorganizzazione
comprendono anche il consolidamento delle attività di alcune regioni
(l’Italia è esclusa da questi provvedimenti) e la centralizzazione dei
servizi di supporto.
Sul piano tecnico, il vicepresidente Marc Andreessen ha confermato che
sarà bloccato lo sviluppo della versione runtime Java dei prodotti e anche
Communicator non scalerà più direttamente alla versione totalmente Java,
ma
ci arriverà per aggiornamenti più graduali.

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