Nelle banche il cellulare ha già sfondato

Secondo un’indagine anch il Wi-fi sta guadagnando terreno. Difficile capire il possibile utilizzo dell’Rfid

Fedele al nuovo corso che prevede indagini settoriali visto che, come ha
sottolineato Andrea Rangone, “non si può parlare di tecnologie wireless
applicate in modo indistinto ai vari settori”,
la School of management del
Politecnico di Milano ha pubblicato i risultati di un’indagine sul mobile and
wireless nelle banche italiane.



Realizzata in collaborazione con
Abi Lab e AitechAssinform, l’indagine ha coinvolto 48 istituti di credito che
rappresentano oltre i 2/3 dei dipendenti del settore bancario che nel 50% dei
casi utilizza applicazioni di Mobile Office (ovvero l’accesso all’e-mail,
all’agenda, ai contatti, o più in generale alla rete aziendale per attività per
di produttività personale), di cui il 34% già attive e il 25% in fase pilota,
mentre il 37% dichiara di non prevedere per il momento investimenti di questo
tipo.




Consolidate sono ormai le
applicazioni

su cellulare per quanto riguarda mobile banking e trading, in fase di sviluppo le soluzioni per la sale force automation (Sfa) per promozione e vendita su laptop con rete fisa o cellulare e ancora alla fase embrionale appartengono le applicazioni di Sfa con Pda su rete cellulare.


Conquista spazio anche il Wi-fi in fase di sviluppo nella
parte mobile office, ma c’è ancora parecchio da fare (sempre sia necessario)
nell’area della gestione del cliente in filiale dove le applicazioni sono allo
stato embrionale. In questo caso si parla di sperimentazioni senza fili in
filiale per favorire la flessibilità nel layout ed erogare servizi al cliente.
Ancora minore è la presenza di applicazioni Rfid delle quali, nell’area della
gestione del cliente, bisogna prima di tutto capire come possono essere utili.
Come possibili future applicazioni delle Etichette intelligenti, ha sottolineato
il docente del Politecnico Andrea Rangone, è possibile ipotizzare per quanto
riguarda l’asset management, il document management per il tracking delle
pratiche e la gestione degli archivi, il supporto all’acceso dei dipendenti,
carta servizi al cliente e pagamenti contactless.


“Abbiamo riscontato numerosi
benefici
– spiega Rangone, commentando i risultati dell’indagine – una
migliore efficacia commerciale e, per quanto riguarda la soddisfazione del
cliente, un ambiente più accogliente, una diminuzione tempi di attesa e la
possibilità di attuare strategie di marketing personalizzato. A questo si unisce
una evidente diminuzione dei costi, grazie ad un miglioramento nella gestione e
nella pianificazione del tempo, ad una maggior reperibilità operativa, ad un
miglioramento del monitoraggio delle performance della filiale e ad una
riduzione dei contatti allo sportello”.



Le criticità rilevate, invece,
nella stragrande maggioranza dei casi sono quasi inesistenti e riguardano
soprattutto i problemi legati alla sicurezza, le resistenze del personale che
tende a mantenere le modalità operative in uso prima dell’utilizzo delle nuove
applicazioni e la privacy dei clienti.

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