Nel segno dell’e-government

Concluso a Roma il 12° Forum Pa, che si conferma l’appuntamento più importante per un confronto fra l’informatica e la Pubblica amministrazione.

E-government. È stata questa la parola d’ordine a cui, in cinque giornate di studio e confronto, hanno risposto migliaia di operatori, pubblici e privati, da molti anni impegnati, da Nord a Sud, a portare capillarmente a compimento l’ammodernamento della nostra pubblica amministrazione tramite l’utilizzo delle tecnologie Ict. Gli obiettivi più immediati, indicati nel Piano d’Azione governativo varato il 23 giugno del 2000, includono l’integrazione delle anagrafi, l’adozione di un sistema di interscambio catasto-comuni, la sperimentazione della carta d’identità elettronica, l’adozione e l’utilizzo della firma digitale, la gestione elettronica dei flussi documentali, l’e-procurement per l’acquisto di beni e servizi.
Forum Pa 2001, che si conferma come la più importante mostra convegno italiana sui servizi ai cittadini ed alle imprese patrocinata dalla Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Funzione pubblica e da Aipa, si è conclusa dando un segnale tangibile del cambiamento in atto nella Pubblica amministrazione, centrale e locale, italiana ed europea. Fin dal convegno inaugurale, centrato sul confronto delle esperienze maturate in Italia ed in Europa nell’ammodernamento della pubblica amministrazione, si è detto che è ormai tempo di pensare anche a uno spazio amministrativo europeo. In particolare è stato il neo presidente di Aipa, Alberto Zuliani, a porre in evidenza le criticità che si devono ancora affrontare per attuare il processo di allargamento dell’Unione europea poiché i dodici nuovi paesi candidati, pur rappresentando l’aumento di un terzo del territorio con 105 milioni di cittadini che si andranno ad aggiungere ai 375 già nell’Ue, corrispondono solo al 5% di aumento del Pil. In questa prospettiva, gli aspetti legati alla cittadinanza dovranno prevalere su quelli della convergenza degli interessi che negli ultimi anni non sono bastati a scongiurare segni di disaffezione, spesso dovuti all’esplosione normativa. Questo rende l’e-government un fattore chiave di sviluppo che va coordinato con incisività per farne un fattore di razionalizzazione dei quadri normativi, operativi e competitivi dei diversi Stati membri dell’Ue. Scott Jacobs, curatore del Regulatory Review Ocse sulla Pa in Italia pubblicato ad aprile, ha ammesso che le riforme attuate nel nostro Paese negli ultimi anni sono state “rapide, ampie, impressionanti” tenuto conto che si sono svolte sotto la guida di otto governi diversi. Ma ne servono altre, ancora più veloci e profonde, perché i differenziali negativi residui sono incompatibili con le tendenze dello sviluppo globale. Così l’Ocse ha formulato 90 raccomandazioni all’Italia, prima fra tutte quella di continuare l’impegno riformatore ad alto livello, per eliminare aggravi inutili, ridurre il numero delle norme e le incongruenze normative che sono spesso presupposto dell’opacità dei processi decisionali. Jacobs ritiene che a tal fine siano particolarmente importanti il processo di verifica di impatto della regolazione, attivato dall’Italia nell’ultimo anno, e la decisione della Camera di istituire una Commissione sulla qualità tecnica dei testi normativi.
Il direttore generale, Carlo Mochi Sismondi, si affida ai numeri per commentare l’esito della 12ma edizione della manifestazione: “In cinque giorni il Forum ha ospitato 41.700 visitatori, con un incremento del 10,8% rispetto all’anno scorso. Un successo che premia la professionalità di quanti si sono impegnati perché l’appuntamento rispondesse alle aspettative. Ma un altro dato merita di essere evidenziato: nel corso di queste giornate il nostro sito (www.forumpa.it) è stato frequentato da oltre 30.000 visitatori che hanno consultato più di 200.000 pagine, vivendo in diretta on line i momenti più significativi”.
Quando i cancelli di Forum Pa. 2001 si sono chiusi si è cercato con i numeri di fare una prima sintesi e i numeri descrivono un’edizione record.
Agli oltre 114 convegni e seminari che si sono susseguiti nelle cinque giornate in cui sono state illustrate 803 relazioni, hanno partecipato circa 18.000 congressisti, mentre quasi 6.000 quadri della Pubblica amministrazione (+82%) hanno preso parte ai corsi di formazione organizzati da Forum Pa in collaborazione con la Regione Lazio su temi quali project management, privatizzazione del lavoro pubblico, tutela della privacy, valutazione dei dirigenti, cambiamento organizzativo, collaborazione sul web, qualità, e-government, marketing del territorio e sviluppo locale, mentre nell’area espositiva, che occupava tutto lo spazio disponibile all’interno della Fiera di Roma, i 350 stand delle amministrazioni, centrali e locali, delle aziende e degli enti (+15%) offrivano un quadro d’insieme rappresentativo dell’evoluzione in atto dove i maggiori protagonisti sono gli Enti locali, le Asl e le aziende di telecomunicazioni.
In conclusione, la nostra impressione è che la pubblica amministrazione sia migliore di quello che generalmente si pensa e che comincia ad avere una netta percezione di sé e della propria forza e dignità. “Molto spesso – conclude Mochi – è la politica che non se ne accorge, che è distratta, che usa, sia per lodare sia per denigrare, parametri vecchi e ha in testa immagini del tutto superate”. L’innovazione invece comincia a permeare tutte le amministrazioni e chi è stato al Forum Pa ha potuto toccare con mano il cambiamento in atto.

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