Nel listino Computerlinks entra il data management di Ca Technologies

Un importante accordo apre il nuovo anno del distributore di Bolzano. Focus su backup e storage, dopo un anno di importante crescita.

Il 2013 di Computerlinks si apre all’insegna di un importante accordo.
Il distributore bolzanino ha infatti stretto una alleanza con Ca Technologies per la distribuzione delle soluzioni di data management, data modelling, backup, storage.

E’ un accordo di fresca firma, la cui operatività inizierà nel mese di aprile e che è nato e per il momento si sviluppa sul mercato italiano.
“Nessun punto del contratto vieta il suo allargamento ad altri Paesi – commentano all’unisono Federico Marini, amministratore delegato di Computerlinks, e Gianpaolo Sticotti, responsabile del canale di Ca Technologies per le tecnologie di data management -,  per ora però ci concentriamo sul lavoro da fare in Italia”.
L’intesa, spiegano i due manager, nasce da un corteggiamento reciproco: per Ca Technologies, che già lavora con Computer Gross ed Esprinet, i tempi erano maturi per cercare un modo diverso di entrare sul mercato, mentre per Computerlinks la scelta di Ca Technologies è legata alla strategia di progressivo ampliamento del mercato.
“Quello che potevamo fare con la security lo abbiamo fatto – sostiene Marini – . Ci siamo poi allargati al networking, ora è arrivato il momento di focalizzarci su storage e backup, sempre con il nostro modello operativo basato sul supporto e sull’affiancamento ai partner nel pre e nel post vendita”.
Proprio il modello di ingaggio più vicino al rivenditore è quello che ha attratto Ca Technologies, che parla di “aggancio diretto sulle componenti intrinseche e di valore delle soluzioni”.
E poi ci sono gli obiettivi comuni: è importante trovare nuovi rivenditori con cui lavorare, “e se li troviamo entrambi, è chiaro che il nostro diventa un rapporto win-win”, concludono i due manager.

Naturalmente, perché l’intesa possa entrare in piena operatività, è necessaria una fase di formazione, in capo per ora a Ca Technologies, che poi demanderà a Computerlinks il compito di divenire polo di competenza sulle sue tecnologie.

Per Federico Marini, che sottolinea anche l’importanza di aver acquisito un importante brand software, dopo una serie di accordi più focalizzati sull’hardware, l’intesa con Ca Technologies arriva dopo un 2012 complessivamente soddisfacente.
Il distributore, che si colloca “nella fascia alta dei Vad, ha chiuso infatti l’anno con un fatturato di 52,5 milioni di euro, in crescita del 13 per cento rispetto all’anno precedente e un Ebit stabile sui 2 milioni di euro.

Una soddisfazione che viene in qualche misura frenata da un inizio d’anno piuttosto difficile e che impone stime conservative per l’intero esercizio.
In uno scenario nel quale per primi i vendor sentono la pressione della congiuntura economica, per Computerlinks è importante continuare a lavorare all’insegna della stabilità.
“Siamo una società stabile, abbiamo un turnover ridotto all’osso e anzi lo scorso anno abbiamo portato il nostro organico al tetto delle 50 persone potenziando soprattutto la sede di Milano. E anche per quanto riguarda i marchi distribuiti, rimaniamo nel range dei 25-30 brand, alcuni dei quali con accordi ormai decennali”.

Se tra i brand CheckPoint e Citrix risultano best performer, seguiti da Rsa e Riverbed con buone crescite, così come la divisione di Hp dedicata alla sicurezza, qualche perplessità in più c’è sul fronte cloud.
L’iniziativa Alvea ha al momento risultati che Marini definisce “mediocri”, tuttavia il manager resta fortemente convinto della necessità di averla intrapresa.
Negli altri Paesi in cui Computerlinks opera, e soprattutto in Uk, le performance sono di tutt’altro livello.
Sarà, come spesso accade, una questione culturale, o legata all’approccio italiano al cloud, resta il fatto che qualcosa si muove, ma dovrà muoversi di più in futuro.
Bene invece il TechLab, inaugurato lo scorso anno e in continua espansione, considerato estremamente funzionale sia per Computerlinks sia per i suoi rivenditori, perché “permette di accorciare ciclo di vendita, grazie alle sessioni demo personalizzate”.

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