Nasce Dedagroup North America per fare business con le Credit Union

Dedagroup Ict Network ha inaugurato una sede nel Financial District di Manhattan implementando il software BankUp per la National Federation of Community Development Credit Unions attraverso la joint venture Coop Core Development.

Con l’inaugurazione di Dedagroup North America, Dedagroup Ict Network ha messo a segno un ulteriore investimento del valore di 10 milioni di euro a supporto di una strategia di espansione internazionale nel mercato bancario inaugurata diversi anni fa in Messico e nell’Europa dell’Est.

Obiettivo: diventare partner di riferimento, con la soluzione software proprietaria BankUp, delle 6.700 Credit Union dislocate su tutto il territorio statunitense, che gestiscono quasi 100 milioni di conti correnti e contano un numero di clienti pari al 40% della popolazione economicamente attiva.

A posizionare l’annuncio è Gianni Camisa (nella foto), amministratore delegato del Gruppo italiano di aziende Federate cui, da poco più di due settimane, si è aggiunta anche la toscana Beltos specializzata in Social business collaboration e Business intelligence.
Dopo essere approdati dalle rive dell’Adige alle Sierras – cita parafrasando i titoli comparsi in occasione dell’ingresso sul mercato messicano – è tempo per Dedagroup di risalire verso Nord e di sbarcare sulle rive dell’East River”.

Il riferimento alla nuova sede di New York, in piena Manhattan, è da leggersi anche in un altro senso per il manager che, da cinque anni, guida un Gruppo di oltre 1.500 persone, per un giro d’affari che ha raggiunto i 200 milioni di euro.
Partendo dal Trentino, non certo dalla Silicon Valley – afferma con un po’ di sano nazionalismo – oggi andiamo a vendere software agli americani esportando competenze e un preciso modello di business”.


Un modello di internazionalizzazione costruito passo passo

A dettagliarne i contorni è Alessandro Pocher, vice direttore generale responsabile Divisione International Business Dedagroup Ict Network, sottolineando come “per spiegare l’ingresso negli Stati Uniti va ripercorsa la strada che ci ha consentito di cristallizzare la nostra competenza nel settore del credito anche fuori dai confini nazionali”.

Il riferimento è alla soluzione BankUp e alla capacità del Gruppo di affrontare globalmente il mondo dei sistemi informativi per il credito, senza limitarsi all’operatività sulle piccole banche del territorio.
Partita nel momento in cui l’Italia ha affrontato l’introduzione dell’euro come moneta unica europea, Dedagroup ha, infatti, colto e messo a frutto la possibilità di trasformare in modalità multidivisa il proprio sistema. “L’esperienza del salvataggio del sistema finanziario albanese – continua Pocher – ha, inoltre, acceso l’attenzione sul problema dell’internazionalizzazione, spostando il focus sullo specifico mercato in cui si sta operando”.

La logica di multidimensionalità maturata con le successive esperienze in Est Europa ha, poi, permesso a Dedagroup di affrontare un processo di internazionalizzazione con una strategia autonoma, che l’ha condotta a valutare la possibilità di approdare in Messico.

Le dimensioni del mercato e i trend registrati su quel territorio hanno offerto uno scenario in cui appariva piuttosto logico un successo delle banche sul territorio che meglio si prestavano all’utilizzo del nostro sistema, nato da una logica integrata che caratterizza le piccole banche di credito cooperativo e quelle popolari”.


Interventi normativi delle Autorità che diventano un’opportunità


Regolato dalla Comisión Nacional Bancaria y de Valores e messo di fronte alla necessità di consentire alle piccole banche del territorio di realizzare in maniera affidabile l’inclusione finanziaria e di introdurre nuovi strumenti di pagamento, come le carte di credito e debito, il sistema finanziario messicano ha optato per una sua modernizzazione a tappe.
Un’opportunità subito colta da Dedagroup Ict Network Group mettendo a frutto l’esperienza maturata nella trasformazione delle casse rurali in Bcc verso un contesto che, di fatto, stava ripercorrendo passi analoghi a quelli verificatisi in Italia negli ultimi vent’anni.

Lo sbarco in America Latina, nel 2010, inaugurato con la sede amministrativa e il centro funzionale di Dedamex a Durango, cui si sono via via aggiunti il datacenter a Città del Messico, e un’ulteriore sede a Guadalajaragraduale – afferma Pocher – hanno favorito il proliferare di una serie di nuovi contatti. Tra questi, anche quelli con le Credit Unions americane, che si rivolgono alla parte meno abbiente della popolazione”.


Se la dimensione individuale limita la competitività

Le dimensioni sono quelle citate a inizio articolo, ma vale la pena di sottolineare l’espressione rappresentata da queste istituzioni finanziarie cooperative di “località delle comunità” all’interno di determinati quartieri metropolitani.

Un mercato considerato di serie B dai fornitori delle grandi banche – sottolinea Pocher – e che, invece, per Deadgroup rappresenta un’enorme opportunità, considerato anche il ruolo che le Credit Unions rappresentano, in termini di strategia sociale, dell’attuale amministrazione americana”.
In questo momento, però, è l’ulteriore puntualizzazione la competitività di queste istituzioni “è ostacolata dalla loro dimensione individuale, che non può essere ovviata forzando fusioni innaturali ma attraverso un ripensamento dell’attuale sistema informativo, utile a realizzare un’integrazione contabile e tecnologica per operare in maniera efficiente”.

Da qui l’idea di dar vita a Coop Core Development, una joint venture controllata dalla National Federation of Community Development Credit Unions, “finalizzata a posizionare Dedagroup North America all’interno di questo mondo senza essere percepita come l’ennesimo fornitore ma come elemento interno in grado di supportare le Credit Unions a superare le loro difficoltà”.

Quattro le attività che verranno realizzate e che andranno dalla definizione della micro analisi nel dettaglio, per l’adattamento del sistema informativo Dedagroup a quello degli Stati Uniti, all’analisi della situazione dei contratti con gli attuali fornitori It.
Sarà, poi, la volta di passare alla definizione delle alleanze strategiche per interfacciarsi con l’intero sistema bancario americano, mentre con Simest, ossia la finanziaria di sviluppo partecipata a maggioranza dalla Cassa Depositi e Prestiti, “è allo studio la possibilità di un intervento di finanziamento per arrivare in tempi rapidi ai volumi necessari tramite acquisizioni”.

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