Nanotech e 5G nel futuro d’Europa

Accordo della Commissione europea con la Bei per sostenere le attività di sviluppo di sei tecnologie abilitanti. E Neelie Kroes destina 50 milioni alla prossima generazione di comunicazioni mobili.

Alla riunione inaugurale del gruppo ad alto livello sulle Tecnologie abilitanti fondamentali (Key Enabling Technologies – Ket) di Bruxelles è stato firmato un memorandum d’intesa tra la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti per dare accesso più agevole al credito destinato alle tecnologie abilitanti fondamentali.

Perché le Ket
Le Ket, ossia
nanotecnologie, micro/nanoelettronica, biotecnologie industriali,
materiali avanzati, fotonica e tecnologie avanzate di produzione, sono
ritenute di fondamentale importanza per plasmare l’innovazione e la
competitività future della Ue.

Si prevede che il mercato globale Ket superi i 1.000 miliardi di euro nel 2015.

Perché il gruppo di alto livello
E
al gruppo ad alto livello tocca assistere la Commissione europea
nell’attuare la strategia volta a migliorare la fabbricazione
industriale di prodotti europei.

Il gruppo mira a promuovere in Europa l’applicazione su scala
industriale delle Ket in modo da tenere il passo con i concorrenti
internazionali.
Il gruppo di esperti informerà la Commissione sui
tempi e i modi di attuazione delle strategie riguardo gli aspetti
relativi alla ricerca e all’innovazione, imeccanismi di ingegneria
finanziaria per i progetti, la cooperazione tra parti nella catena del
valore, le questioni relative al commercio e agli aiuti di Stato, il
capitale umano e competenze, e politiche nazionali e regionali.

Per Antonio Tajani ora è necessario un maggior coordinamento per
impedire la deindustrializzazione e la chiusura dei centri di eccellenza
europei.

Chi fa parte del gruppo di alto livello

Nel Gruppo ad alto livello sono rappresentate varie realtà: fornitori
di tecnologia per ciascuna delle sei Ket (nanotecnologie, micro e
nanoelettronica, fotonica, materiali avanzati, biotecnologia industriale
e sistemi avanzati di fabbricazione); utenti industriali a valle (settore energetico, aeronautico, impiantistico, sanitario e dei biomateriali); rappresentanti della società civile (sindacati, Ong ambientali, movimenti locali e regional, Pmi, ricerca e Banca europea per gli investimenti); partenariati pubblico-privato.

Fare il 5G targato Europa
A margine dell’incontro è emersa la volontà della Ue di investire nelle tlc mobili.
La
vice presidente della Commissione europea Neelie Kroes ha infatti
annunciato lo stanziamento di 50 milioni di euro per lo sviluppo di
tecnologia mobile 5G. Lo scopo, dichiarato, è fare dell’Europa un
terreno di leadership per le comunicazioni mobili.
«Il 5G va sperimentato dall’industria europea, basato sulla ricerca europea e deve creare posti di lavoro in Europa», è stata l’eloquente dichiarazione di Kroes.

Metis, 5gnow, iJoin, Tropi, Mobile Cloud Networking, Combo, Moto e Phykaws sono alcuni dei progetti di ricerca indirizzati alla creazione dell’architettura e delle funzioni delle reti 5G.

Sul tema sono coinvolti operatori (British Telecom, Deutsche Telekom, France Telecom/Orange, Telecom Italia, Telefonica, Portugal Telecom), produttori di Tlc (Alcatel-Lucent, Ericsson, Nokia, Nokia Siemens Networks, Thales Communications), di software (Sap) e produttori automotive (Bmw).

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