Home Cloud Perchè il multicloud sta diventando la norma

Perchè il multicloud sta diventando la norma

Le imprese hanno oramai compreso e assimilato l’importanza del cloud e ora stanno maturando le loro strategie in ottica multicloud secondo vari rapporti e le indagini degli analisti di settore.

Come quello sullo Stato del Cloud di RightScale 2017, che spiega nel dettaglio come le strategie multicloud e cloud ibrido siano ormai all’ordine del giorno per le aziende.

L’indagine, che ha coinvolto più di 1.000 professionisti, ha rilevato che l’85% delle aziende ha ora una strategia multicloud, in crescita dall’82% nel 2016. Analogamente, l’adozione di un unico ambiente di cloud privato tra le imprese è in discesa: dal 77% nel 2016 al 72% nel 2017.

Inoltre le imprese stanno collegando sempre più piattaforme cloud pubbliche al proprio cloud privato. Tuttavia, nello stesso rapporto, le imprese hanno espresso la preoccupazione che la mancanza di competenze su migrazione, operatività e sicurezza del cloud possa ostacolare la migrazione dei propri servizi e applicazioni IT verso una piattaforma ibrida e multicloud.

Durante il Simposium ITxpo nell’ottobre 2016, Gartner ha spiegato come il cloud abbia oggi più che mai un valore strategico per le grandi imprese. Anche la modernizzazione dell’IT e la trasformazione digitale delle imprese, ha sottolineato, sono tra le principali ragioni per considerare i servizi di cloud pubblico.

Secondo Gianfranco Gargiulo, Cloud Consultant di Orange Business Services, sono molteplici i vantaggi che un’azienda ha nell’implementare il multicloud. E ce li spiega così.

I vantaggi di implementare il multicloud

La strategia multicloud è la più sensata per molte organizzazioni: sempre più si nota che non esiste un’unica soluzione cloud che possa essere adatta per tutte le imprese. Ogni impresa ha le proprie sfide ed il suo specifico DNA aziendale che la rende unica. Così, anche quando si tratta di cloud privato, servono diverse opzioni personalizzate tra le quali scegliere, il che consente di massimizzare i vantaggi del cloud.

Una soluzione multicloud può svincolare l’azienda da una situazione di lock-in con uno specifico fornitore. L’approccio multicloud offre inoltre opzioni flessibili di archiviazione dei dati alle imprese che si trovano ad affrontare questioni circa la sovranità dei dati e la conformità alla privacy.

Gianfranco Gargiulo, Orange Business Services

Le aziende possono anche risparmiare sui costi in un ambiente multicloud, migrando servizi come le capacità di computing e l’archiviazione tra più cloud a seconda del prezzo.

Una strategia multicloud, infine, offre anche una maggiore resilienza: le imprese non sono più costrette a contare su un unico provider, ma possono invece adeguare dinamicamente i loro carichi di lavoro e indirizzarli tra cloud diversi quando incontrano problemi di prestazioni o interruzioni del servizio su una specifica piattaforma.

Il percorso verso un ambiente multicloud

Il percorso verso un ambiente multicloud maturo richiede una pianificazione dettagliata e un’analisi delle attività aziendali e dei servizi IT. Dato che i portafogli delle applicazioni aziendali sono complessi, un approccio di migrazione unico raramente si adatta a tutte le applicazioni. Per questo motivo, le imprese dovrebbero costruire una strategia stratificata che supporti ogni servizio cloud come richiesto.

Orange Business Services, ci spiega Gargiulo, tiene conto di più parametri quando valuta se un’applicazione aziendale possa essere adatta a operare in un ambiente cloud pubblico o privato.

In primo luogo, si considerano i requisiti in materia di privacy e accesso ai dati perché l’azienda potrebbe essere costretta a conservare dati riservati su cloud privato per motivi di conformità.

Successivamente si analizzano i carichi di lavoro.

DevOps e lavori d’archivio sono candidati ideali per il cloud pubblico. Per i carichi di lavoro in cui la maggior parte delle operazioni si svolgono in locale, il cloud privato è l’opzione più adatta.

La situazione è spesso più complicata in un ambiente in cui l’infrastruttura è su più livelli, ad esempio in situazioni in cui le filiali di un’azienda devono connettersi ai propri datacenter regionali. In questi casi, un virtual private cloud, che combina le risorse di calcolo locale con l’infrastruttura di Orange, potrà essere una buona soluzione.

Verso il multicloud a piccoli passi

Le imprese dovrebbero affrontare questa strategia di migrazione a più livelli in piccoli passi. In questo caso Gartner raccomanda di migrare le applicazioni al cloud un po’ alla volta: “learn as you go” è il mantra.

Le imprese che cercano di gestire una migrazione aziendale tutta in una volta rischiano di trovarsi di fronte a molti ostacoli e fallimenti nei loro tentativi di migrazione.

Il team responsabile della migrazione dovrebbe scegliere architetture di applicazioni cloud-native e, quando possibile, consentire all’impresa di sfruttare al meglio l’ambiente di cloud computing.

Orange Business Services, spiega Gargiulo, propobne cinque opzioni per la migrazione delle applicazioni al cloud:

Rehost: è l’opzione più semplice. Richiede la ridistribuzione del software a una piattaforma basata su cloud senza modifiche al codice. Refactor: Alcune applicazioni possono trarre vantaggio da una soluzione Platform-as-a-Service (PaaS) di un provider di servizi cloud. L’azienda può sviluppare funzionalità di intelligenza artificiale (AI) e/o blockchain sulla piattaforma. Questo comporta la modifica del codice dell’applicazione per accedere a questi servizi tramite API cloud. Revisionare: le applicazioni legacy potrebbero non essere state progettate in origine per operare in ambienti cloud che richiedono una revisione più ampia dei codici per facilitare il trasferimento. Quindi sarà necessario che il programma di refactoring sfrutti le API PaaS. Questo preparerà le applicazioni legacy per il semplice rehosting in un ambiente cloud. Ricostruire: Alcune applicazioni potrebbero essere così poco adatte a un ambiente cloud che l’opzione migliore diventa quella di ricostruirle da zero usando gli strumenti PaaS nel cloud. Questo vale ad esempio per applicazioni in esecuzione su hardware e sistemi operativi legacy. Sostituire: in alcuni ambienti le specifiche funzionali del software esistente possono essere così vicine alle opzioni fornite intrinsecamente dalla piattaforma cloud da renderne inutile la ricostruzione. In questo caso è possibile sostituirle tramite SaaS su cloud.

Meglio il cloud ready

Un’applicazione cloud-ready trae vantaggio dalle funzionalità amministrative che un ambiente cloud può offrire. Il cloud consente infatti alle imprese di avere una infrastruttura programmabile secondo il nuovo concetto di “Infrastructure-as-Code”.

Questo consente al team di cloud operation di configurare velocemente i carichi di lavoro e di risolvere i problemi di prestazioni e disponibilità del servizio

In una migrazione al cloud ideale, gli amministratori possono gestire le applicazioni ovunque esse siano ospitate. Tutte le implementazioni cloud dovrebbero essere in grado allo di fornire reportistica sulle prestazioni e di accedere ai dati delle applicazioni in maniera omogenea. Questo requisito può sembrare scoraggiante in un ambiente multi-cloud, ma un broker esperto di servizi cloud c può contribuire ad unificare i compiti di gestione mediante una singola console di amministrazione cloud.

Il percorso verso un ambiente multicloud può  dunqureessere impegnativo, ma è un investimento che darà dei benefici concreti. Ambienti ibridi e multicloud saranno, in futuro, la norma. Le aziende che costruiranno correttamente il proprio ambiente multi-cloud disporranno di un’infrastruttura adatta a ciascun carico di lavoro e potranno ottenere prestazioni efficienti e affidabili. Pertanto, le imprese devono avere oggi la capacità di implementare la tecnologia multi-cloud per preparare il proprio business alle sfide del domani.

 

1 COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php