Moneta elettronica: italiani feticisti della banconota

Una ricerca Wincor Nixdorf/Doxa valuta in tre miliardi gli euro in banconota nelle tasche degli italiani. E 1,6 milioni di materassi usati ancora come salvadanaio.

Nell’era di internet e dei pagamenti elettronici, gli italiani conservano immutata la grande passione per il caro, vecchio denaro contante. È il dato di fondo che emerge dalla ricerca Wincor Nixdorf “Italiani e denaro contante”, realizzata da Doxa per fotografare il rapporto degli italiani con i diversi metodi di pagamento.
L’indagine è stata effettuata nel mese di settembre 2010 con 802 interviste telefoniche (Cati) ad un campione della fascia 18-75 anni, quindi circa 44 milioni di rappresentati.
È la stessa Bce a confermare come in Europa si ricorra al contante ancora per gestire 9 pagamenti su 10, mentre l’Italia raccoglie circa il 20% delle banconote circolanti nel Vecchio Continente. Secondo l’indagine, a sorpresa, in media gli italiani hanno con sé almeno 65 euro, per lo più (48%) per emergenze. Considerando la popolazione nazionale rappresentata dal campione di circa 44 milioni di abitanti, il dato suggerisce come ogni giorno una cifra attorno ai tre miliardi di euro sia nelle nostre tasche. E il mito del materasso non è ancora passato: vi ricorre ancora il 4% degli italiani!
La moneta elettronica ha una buona penetrazione per shopping (54%) e supermercato (47%), mentre al ristorante, ai caselli autostradali o alle stazioni di servizio 2 italiani su 3 preferiscono ancora utilizzare il contante. Percentuali e soglie d’uso salgono andando verso sud.

Bancomat richiesto in Comune o discoteca
I ragazzi tra i 18 e i 24 anni ritirano il denaro dai bancomat dei centri commerciali (62%), prelevando mediamente tre volte (contro le due su base nazionale); vorrebbero trovare sportelli automatici in discoteche e cinema (30% sotto i 24 anni), mentre in generale, sull’intera popolazione prevalgono i piccoli punti vendita e le sedi degli uffici pubblici.
Parlando di profili, l’indagine Doxa ne evidenzia almeno quattro: i più frequenti sono i virtuali ed aggiornati (34%) che preferiscono il denaro elettronico, subito inseguiti dai feticisti della cartamoneta (32%). A distanza troviamo i ragionieri (23%), che alternano le due per controllare le uscite e le splendide cicale (11%) che amano spendere.

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