Home Cloud Viviamo in un mondo autonomo, chi sa ascoltare i dati vince

Viviamo in un mondo autonomo, chi sa ascoltare i dati vince

Dati, analytics, cloud e intelligenza artificiale: il comune denominatore che li lega è il mondo autonomo a cui contribuiscono e attingono, in una circolarità di rapporti che non rappresenta il futuro, ma già il presente.
Lo ha spiegato Stefano Maio, Country Sales Leader Big Data, Analytics e Machine Learning di Oracle, introducendo la seconda l’evento “ExplAIn Your Tomorrow, Today” di Oracle a Milano, occasione per conoscere lo “stato dell’arte” sull’adozione delle più avanzate tecnologie da parte delle aziende italiane.
Un evento in cui CIO, manager HR, studenti, partner, varie funzioni di business, si sono concentrati su dati, sul modo in cui con analytics e intelligenza artificiale si governa già adesso il business.
La condizione di partenza, dice Maio è riconoscere che “viviamo in un mondo autonomo“. Il mondo dei dati. “E Oracle deve assicurare che le aziende il loro mondo possano portarlo avnati bene, concentrandosi sul valore dei dato, tutto il resto lo fa il database autonomo, dalla gestione alla manutenzione, alla sicurezza, con patch immediate“.
Autonomous, quindi, è condizione di base, mentre analytics e intelligenza artificiale non sono un fine, ma un mezzo per ottenere risultati.
Quindi chi sa ascoltare i dati, per essere data driven, trova il modo di avere vantaggio competitivo.

 

Vincere la sindrome ECS

Bruno Aziza, Vice President ed esperto Oracle a livello mondiale specializzato in AI, Big Data, Analytics e Cloud Technology ha portato la sua testimonianza di imprenditore che si avvicina alle aziende e le porta a diventare leader mondiali: “C’era una volta (anni 90) il dato IT driven, ottimizzato, sicuro. Poi si è passati al dato open, self, user driven (anni duemila). Ora si arriva alla libertà dell’utilizzo dell’informazione, con tecnologie di augmented analytics“.

Come si porta i dati a essere il fattore trainante dell’azienda, quello che ti fa vincere la Ecs, Empty Canvas Sindrome, (la sindrome del foglio bianco) che affligge chi deve rappresentare la propria azienda usando i dati?
La missione, ha spiegato Aziza, è “infondere gli analytics nelle attività quotidiane, mettere le persone che vivono l’azienda in grado di utilizzarla“.
L’intelligenza arificiale? “La migliore è quella che viene applicata ed è invisibile: l’utente la usa ma non sa di farlo“.
Luisella Giani, direttore innovation strategy ed esperta di intelligenza artificiale di Oracle Emea ha messo in luce come l’AI non debba essere vista semplicemente come tecnologia, ma come fattore abilitante al pieno sviluppo del potenziale umano e della società.
Secondo Giani avere una visione umanistica della tecnologia, quindi con l’uomo al centro, è e sarà sempre più importante.

“ExplAIn Your Tomorrow, Today” è stato quindi teatro di esperienze di aziende di vari settori dalla produzione manifatturiera e dell’energia al retail, dal comparto bancario e assicurativo al mondo dello sport e a quello del marketing, comunicazione e advertising.Bitron, con Federico Perrero, Global Quality & Business Processes Director, ha spiegato l’utilizzo della tecnologia di machine learning per migliorare da un lato la qualità della produzione, e dall’altro, l’esperienza utente nella ricarica di auto elettriche.

CNP Vita, con Riccardo Mozzi, Business Intelligence Architect, e Giorgio Vergani, Business Intelligence Manager, ha testimoniato che l’adozione di Oracle Cloud, Autonomous DB e machine learning hanno permesso di velocizzare il processo di valutazione dell’efficacia nella vendita di prodotti assicurativi in filiale e diminuito il TCO dei loro progetti.

Coca Cola HBC, con Edoardo Bottai, Route-to-Market Director, ha parlato dell’utilizzo del machine learning per espandere la rete di esercizi di ristorazione, bar, basato su un approccio innovativo guidato dai dati che consente di individuare e investire in modo sicuro sui locali con il più alto potenziale.

Generali, con Diana Sassu, Group Workforce Planning & People Analytics, ha presentaro il proprio People Analytics Tool, una soluzione analitica che, accedendo a tutti i dati del capitale umano, consente di prendere delle decisioni “guidate dal dato” per migliorare i programmi di crescita e il coinvolgimento delle persone del gruppo.

LUISS Sport Academy, con Paolo Del Bene, Direttore Sportivo, ha raccontato l’evoluzione del progetto LUISS Sport Lab, dell’estensione alle performance manageriali e di come tutto ciò è stato realizzato.

Sisal, con Daniele Perego, Demand & Application Manager DWH & Analytics, ha illustrato l’adozione di un approccio data-driven possa prevenire le frodi e allo stesso tempo ottimizzare la comunicazione di marketing sui clienti.

 

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