Modellare e integrare per l’e-business on demand

L’integrazione a livello applicativo è un fenomeno ancora in crescita, alimentato da diversi driver di mercato. La possibilità di passare dalla visualizzazione dei flussi di business, alla sua realizzazione attraverso tool software opportuni, pone le basi per processi aziendali più efficienti

Nonostante il difficile momento del mercato It da un punto di vista
generale, esistono alcuni settori in cui persistono ampie
opportunità. Tra questi va incluso il segmento dell’integrazione del
software, anche in base a quanto emerge da diversi studi che indicano
che il mercato della business integration rappresenta, attualmente,
una delle priorità principali nelle decisioni di spesa. Si tratta di
una visione condivisa da Paraic Sweeney, vice president di WebSphere
Business Integration, che si occupa, all’interno di Ibm, della parte
di integrazione a livello software.
Le ragioni alla base delle opportunità di mercato del segmento
dell’integrazione sono essenzialmente tre
– ha commentato l’esperto
di Ibm -. Innanzitutto la riduzione dei costi, perseguita attraverso
una maggiore efficienza operativa. La seconda è la presenza, in
alcuni settori, di una serie di forze esterne, di tipo legislativo,
legate agli “industry standard” o ad altre correnti, che obbligano ad
attuare cambiamenti. Infine, la tendenza, sempre più diffusa, verso
politiche di aggregazione e acquisizione tra società
“.
Tra i fattori esterni ricordati da Sweeney si possono citare, per
esempio, le modifiche introdotte a livello di formato e di protocollo
(da X.25 a Ip) sulla rete interbancaria Swift, utilizzata a livello
internazionale dagli istituti di credito per le loro transazioni e a
cui tutte le banche aderenti si devono adeguare, modificando il
sistema per le interazioni business-to-business. Un altro esempio,
caratteristico questa volta del mercato americano, riguarda le nuove
normative introdotte dal governo Usa, che disciplinano le modalità di
integrazione e transazione per i dati scambiati tra le organizzazioni
sanitarie e le assicurazioni.
Per quanto riguarda le politiche di acquisizioni, va ricordato che in
questo momento esse sono favorite dalle condizioni di mercato che le
rendono particolarmente convenienti in termini di valutazione e dalla
tendenza delle società più piccole ad aggregarsi, per acquistare
massa critica. Ovviamente, ogni volta che si realizza una condizione
di questo tipo, non ci si può permettere di gettare via tutti i
sistemi e ci si trova nella necessità di integrare i diversi processi
di business.
Questa situazione di mercato – ha continuato Sweeney – offre ampie opportunità di business e richieste di software di integrazione.
Nella nostra prospettiva di business questa rappresenta un’area in
significativa crescita
“.
Il processo di consolidamento, in questo caso, non va inteso come
indirizzato a un migliore utilizzo dell’hardware, ma piuttosto
rivolto ad adattare il software e aggiornare il training dell’utente,
nell’ambito del cambiamento dei processi.
L’hardware, solitamente, incide solo per una parte non significativa
rispetto al Tco
– ha detto il manager di Ibm -. Inoltre le
applicazioni, in genere, supportano la maggior parte dell’hardware.
Il desiderio delle aziende è, invece, quello di avvantaggiarsi del
più consistente investimento fatto nell’ambito delle applicazioni
“.
Un’altra delle questioni ricorrenti riguarda la presenza di
rappresentazioni diverse dei clienti, acquisite, inoltre, in modo
separato. Recuperare efficienza in questo contesto è un altro degli
elementi che concorrono ad alimentare le opportunità di implementare
processi di business più consistenti. L’esigenza di aggiornare
contemporaneamente e automaticamente tutti i record relativi a uno
stesso cliente, all’atto della modifica di uno di essi, è una di
quelle più sentite, poiché si ripercuote direttamente in benefici
nell’ambito dei sistemi logistici, di billing e della supply chain.
Si tratta di funzioni che possono essere svolte dal personale o in
modo automatizzato, ma quest’ultima soluzione appare sempre più un
obbligo anziché una scelta. Nella transizione dal mondo delle vendite
tradizionali a quello elettronico, in cui ci si relaziona con un sito
Web di tipo B2B, è necessario, infatti, dare risposte precise e in
tempi rapidi rispetto ad aspetti quali la disponibilità della merce o
i tempi di consegna, poiché le aspettative di chi accede al Web sono
queste. E ciò richiede l’interazione tra tutti i diversi sistemi.
Ci sono casi in cui l’integrazione non si può fare con il personale
– ha continuato Sweeney -. Attraverso WebSphere, Ibm mette a
disposizione un set di funzionalità nell’ambito dell’integrazione di
software, che possono essere utilizzate ognuna in modo separato
oppure in modo combinato. Per sfruttare le opportunità di mercato
sono richiesti tool in grado di collegare la visione dell’addetto di
business con quella del responsabile It. La soluzione WebSphere
permette di rappresentare in modo visuale il modello di processo di
e-business e di disporre di strumenti software che consentono di
realizzare quel modello“.
Il processo di integrazione si inserisce in un ambito che parte dalla
modellazione dei processi di business e poi, attraverso
l’integrazione applicativa, permette alle aziende di realizzare
connessioni verso i propri partner aprendo la strada all’e-business
on demand.
L’e-business on demand non riguarda l’outsource pricing – ha
concluso Sweeney – ma, invece, un business che è in grado di
rispondere rapidamente alle richieste dei clienti, alle opportunità
di mercato e alle minacce esterne. Per fare ciò è necessario disporre
di processi di business integrati in modalità end-to-end attraverso
l’azienda e con key partner, fornitori e clienti
“.

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