Mobile printing e share to cloud: -35% i costi di stampa per Fujifilm Italia

I nuovi Mfp e i servizi di stampa gestiti Xerox hanno consentito all’It manager Alberto Antonelli di ridurre del 90% anche le chiamate all’helpdesk interno.

Decisa a consolidare il parco stampanti presente nelle sedi di Cernusco sul Naviglio e Roma, Fujifilm Italia ha scelto Xerox per ottimizzare la gestione del proprio ambiente di stampa.

Obiettivo della filiale italiana della multinazionale attiva nel campo della fotografia e dell’acquisizione di immagini dal 1984: sostituire i dispositivi già impiegati da oltre 140 dipendenti con device più sofisticati ed ecosostenibili, ridurre i costi di acquisto dei consumabili e incrementare la propria produttività.

Supportata da Doc Line, concessionario Premier Partner Xerox di Monza e Milano, per Fujifilm Italia è stata dapprima avviata una mappatura dettagliata delle risorse, della documentazione e del costo totale di proprietà per comprendere le reali necessità di stampa.
Messe in evidenza alcune criticità ed esigenze legate a una gestione complessa dei dispositivi a carico del reparto It, oltre che un parco macchine variegato e poco organizzato, si è optato per l’introduzione di stampanti multifunzione appartenenti alle serie ColorQube 9300 e Workcentre 7800 e di diversi dispositivi A4 per consentire ad alcuni piccoli reparti di utilizzare dispositivi dedicati in affiancamento ai sistemi centralizzati di piano.

Accanto e a supporto della dotazione hardware anche i servizi di stampa gestiti Xerox, utili a realizzare un controllo centralizzato dei sistemi installati e a garantire una visione d’insieme del parco macchine implementato.

Il risultato parla di innovative soluzioni di mobile printing, share to cloud e di flussi di lavoro automatizzati e supportati dagli standard di sicurezza garantiti dalla piattaforma Xerox ConnectKey grazie ai componenti McAfee e Cisco abilitati sui nuovi dispositivi.

Per l’It manager di Fujifilm Italia Alberto Antonelli e il suo team, un decremento dei costi di circa il 35% e una riduzione delle chiamate all’helpdesk interno prossima al 90%.

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