Mobile Payment il nuovo sistema di pagamento mobile

La rivoluzione dei pagamenti nel cellulare. Le innovazioni tecnologiche potrebbero trasformare il cellulare in uno strumento di pagamento.




Si sente sempre più parlare di Mobile Payment, in particolare di Mobile Proximity Payment, il pagamento effettuato attraverso il telefono cellulare in prossimità, ossia vi è una vicinanza fisica tra acquirente e prodotto/servizio acquistato. Le tecnologie che abilitano questi servizi sono le tecnologie a corto raggio come RFId o Bluetooth. I servizi abilitati consentono di effettuare spese presso un punto vendita della grande distribuzione o del pagamento del biglietto su un mezzo di trasporto.

Attualmente in Italia sono state avviate solo due sperimentazioni di servizi di Mobile Proximity Payment (altre sono state annunciate, ma non è chiaro se siano operative). Tali sperimentazioni si limitano a zone geografiche ben definite e su un bacino di utenti sperimentale. Un primo progetto è Stolpan, il consorzio pan-europeo che promuove l’adozione della nuova tecnologia contactless NFC, la prima sperimentazione pubblica in Italia realizzata nelle aree del turismo invernale delle Dolomiti venete. Un secondo progetto è quello promosso da Trentino Trasporti in collaborazione con Tim.

Nonostante si sia riscontrata una certa staticità nella situazione italiana di servizi di Mobile Proximity Payment, in alcuni Paesi dell’estremo oriente, in particolare il Giappone e la Corea del sud, questa modalità di pagamento risulta ormai consolidata. A livello internazionale, sono state lanciate alcune sperimentazioni di sistemi contactless che, in particolare, hanno riguardato i mezzi di trasporto. Questo si spiega anche perché nelle stazioni della metropolitana delle principali città le obliteratrici sono state dotate di tecnologia RFId per l’ingresso attraverso carta contactless. Molte delle sperimentazioni internazionali sono state guidate dai principali Curcuiti di Carte di Credito, Visa e MasterCard.

Per quanto riguarda i servizi erogabili, il Mobile Proximity Payment abbraccia molteplici casi d’uso – pagamento del biglietto dei mezzi di trasporto, acquisto presso vending machine, ecc. – dove si riscontra interazione fisica diretta tra oggetto pagante e terminale ricevente.

A partire dall’analisi internazionale, è possibile identificare ulteriori esempi di utilizzo delle tecnologie di Mobile Proximity, che non siano necessariamente legati all’abilitazione di transazioni di pagamento.
• Ticketing e identificazione. L’utente acquista un biglietto che viene memorizzato sul proprio telefono cellulare, ossia integrato nel device: al momento dell’utilizzo del ticket, il dispositivo emittente è avvicinato ad un terminale ricevente – che può essere rappresentato da un tornello o da una obliteratrice o da un parchimetro – e grazie al chip NFC integrato nel device, il biglietto viene riconosciuto e l’accesso è consentito. In alcuni Paesi, inoltre, la tecnologia è utilizzata per fare in modo che il telefonino sostituisca le chiavi di casa.
• Marketing & Service. Quando vi è un’interazione tra telefono cellulare e altri dispositivi elettronici (come schermi televisivi, torrette informative, “smart poster” pubblicitari, tabelloni degli orari di treni e autobus ecc.) con l’obiettivo di promuovere un prodotto o creare una relazione con un prospect o un consumatore, il Mobile Proximity diventa fattore abilitante per la fruizione di altri servizi.

Il telefono cellulare dotato di tecnologia NFC rappresenta uno strumento complementare o addirittura sostitutivo della normale carta di pagamento, e diventa a tutti gli effetti un “borsellino elettronico” che integra diverse carte – ad esempio, carte di credito, carte prepagate, carte fedeltà, abbonamento al trasporto pubblico.

Lo standard NFC su cui si basano questi servizi è una tecnologia di connettività wireless a corto raggio che consente una interazione fisica tra due oggetti e lo scambio bidirezionale di dati digitali tra essi senza contatto fisico ma avvicinando semplicemente i due apparecchi, garantendo una modalità di identificazione semplice, sicura e veloce. I terminali dotati di chip NFC integrato possono cambiare la loro modalità operativa fungendo sia da terminale emittente, che da terminale ricevente o lettore.

Per abilitare transazioni di pagamento di tipo “contactless” è necessario da un lato una modifica dei terminali emittenti – telefoni cellulari – e dall’altro un aggiornamento dei terminali riceventi – Point of Sale (POS) – ossia l’infrastruttura tecnologica di gestione dei pagamenti installata presso gli Esercenti.

Per quanto riguarda le modifiche dei terminali emittenti dei clienti, è necessario integrare i componenti NFC nel telefono cellulare: aggiungendo un chip integrato o removibile sul device (questa scelta implica alcuni problemi tecnologici legati all’integrazione tra SIM card e componenti NFC e alla posizione dei componenti NFC nel cellulare rispetto alla batteria che potrebbe limitarne le funzionalità). L’introduzione della tecnologia NFC, inoltre, è molto critica poiché oltre ai componenti NFC, richiede l’adeguamento del “Secure element” del device – ossia l’area protetta dove vengono memorizzati e gestiti dati rilevanti sull’utente e sulla transazione. L’assenza di standard tecnologici condivisi per la connessione tra SIM card e chip NFC integrato o removibile è uno degli elementi che maggiormente frena la diffusione di questi sistemi.

A livello di terminali riceventi, per consentire l’interazione tra il telefono cellulare dell’utente e i sistemi del Esercenti, è necessario integrare il terminale POS presente presso l’esercente con un chip contactless – definito “Smart POS”. Adeguare tutti i POS presenti in Italia richiede, perciò, un investimento elevato in termini sia di tempo sia di denaro.

*Filippo Renga, Valeria Portale, rispettivamente Responsabile della Ricerca e Ricercatore dell’Osservatorio Mobile Finance della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Commstrategy



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