Mobile Economy chiave dei processi vincenti

La via per la digitalizzazione del Paese passa per le nuove tecnologie collegate alla mobilità. E’ questa la conclusione alla quale è giunto l’Osservatorio del Politecnico di Milano nell’analizzare l’effetto della trasformazione internazionale su un Paese che ha di fatto mancato l’occasione del Pc e di Internet fissa ma che meglio di altri risponde agli stimoli indossabili. L’indagine parla di consumi ed investimenti; noi ci soffermeremo sui primi.
In Italia l’ecosistema Mobile è ancora più rilevante di quanto non lo sia negli altri Paesi, per via della limitata penetrazione della banda larga fissa e dei personal computer. Il Mobile costituisce, quindi, un’opportunità per la crescita della digitalizzazione del nostro Paese (e, quindi, per il superamento del nostro digital divide), con importanti impatti su consumatori, pubbliche amministrazioni e imprese di qualunque settore. E’ quindi opportuno reindirizzare i processi mettendo il mobile in prima fila.
Non sono solo le persone ad essere connesse, ma anche gli oggetti: il numero di oggetti “intelligenti” connessi con le reti cellulari (Internet of Things) è, infatti, cresciuto del 33% nel 2014, arrivando a 8 milioni. E grandi aspettative ci sono sui wearables e sulle auto connesse, oltre ad altri sistemi per settori specifici, tra i quali sono forti agricoltura e sanità.

Da 26 a 37 miliardi in 3 anni

In estrema sintesi, la Mobile Economy può essere rappresentata come la somma di tre voci: servizi telco tradizionali, altri consumi ed investimenti. Il totale in Italia nel 2014 vale 25,7 miliardi di euro, in crescita di solo il 4% rispetto all’anno precedente. E’ un comparto che vale l’1,65% del Pil italiano.
Una voce fortemente negativa è nei servizi tradizionali di telefonia mobile. Si attendeva una forte diminuzione, che è però diventata un vero e proprio crollo di quasi 2 miliardi di euro (-16%). In parte negativo è anche il dato di crescita di tutte le altre componenti, che complessivamente generano quasi 3 miliardi di euro: la crescita del 23% è rilevante, ma inferiore alle aspettative.
A trainare la crescita della Mobile Economy sono, soprattutto, gli investimenti delle telco, che rispetto al 2013 sono cresciuti del 34%, arrivando a pesare oltre un quinto del totale mercato.
Per i prossimi tre anni, l’Osservatorio prevede che la Mobile Economy, cresca mediamente del 14%, arrivando a valere oltre 37 miliardi di euro nel 2017 (il 2,33% del Pil atteso). I consumi cresceranno oltre i 30 miliardi di euro, con 7 miliardi di investimenti.

Mobile Payment

Sembra interessante soffermarsi su ciò che riguarda la circolazione di moneta elettronica in mobilità. E’ un’opportunità importante per la digitalizzazione dei pagamenti in Italia, necessaria a ridurre l’uso del contante. L’Osservatorio stima per il 2017 un mercato da 6 miliardi di euro -anche assorbendo le dinamiche ora su Pc-, nelle sue varie accezioni: pagamenti in prossimità, pagamenti a distanza, transazioni attraverso i Mobile Pos.
Le implicazioni su consumatori e organizzazioni (banche, Telco, retailer, pubblica amministrazione…) sono ritenute significative, ma a nostro avviso non appaiono sufficienti a colmare la distanza con i Paesi virtuosi.

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